Trentino e Alto Adige, vola l'export di mele

Nel 2021 un incremento da quasi 130 milioni di euro

Trentino e Alto Adige, vola l'export di mele
Il 2021 è stato un anno positivo per le esportazioni delle mele del Trentino e dell'Alto Adige: i numeri analizzati dall'Osservatorio sui distretti del Triveneto di Intesa Sanpaolo mostrano una marcata crescita, decisamente superiore alla media degli altri distretti produttivi.

Mele e vino, infatti, hanno fatto registrare un vero e proprio boom. Lo scorso anno le esportazioni dei distretti del Trentino-Alto Adige hanno superato i 5 miliardi di euro, segnando una crescita del 14,3% sul 2020 e del 6,3% sul 2019, ma l'agroalimentare - come anticipato - ha fatto meglio.



Partiamo dalle mele del Trentino, dove l'intensità dell'incremento delle esportazioni è particolarmente brillante, con un +36,6% rispetto al 2019, pari a +31,1 milioni di euro, per attestarsi a 116 milioni di export. Questo grazie ai mercati primari di riferimento come la Spagna, l'Egitto (ora però bloccato) ed Israele e l'espansione in mercati lontani come Colombia, Kuwait, Qatar ed Ecuador.

Le mele dell'Alto Adige, invece, hanno visto crescere l'export di 97,3 milioni di euro (+21,6% sul 2019 a 547 milioni), grazie a Germania, Repubblica Ceca, Regno Unito e alla grande ripresa nel 2021 anche di mercati lontani come India e Arabia Saudita.



Le marmellate e i succhi di frutta segnano un incremento del 4,5% sul 2019 trainate da Francia, Belgio e Spagna.

"Nel 2021 i distretti del Trentino Alto Adige hanno registrato una crescita delle esportazioni a doppia cifra rispetto all'anno precedente e quasi tutti hanno superato i livelli pre-pandemia. I dati confermano l'attrattività delle eccellenze del made in Italy e la qualità delle filiere produttive locali - commenta Cristina Balbo, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige per Intesa Sanpaolo - Oggi le imprese hanno di fronte uno scenario profondamente mutato e devono affrontare nuove sfide, in primis quelle legate all'incremento dei prezzi e alle difficoltà di approvigionamento di materie prime. Per far fronte all'emergenza siamo intervenuti immediatamente con misure finanziarie dedicate alle imprese energivore e quelle più esposte all'export verso i paesi coinvolti nel conflitto".

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