Frutta estiva, dopo il gelo la Spagna trema

Con il maltempo di inizio mese la percentuale di danno ha superato il 50%

Frutta estiva, dopo il gelo la Spagna trema
Il mese di aprile è iniziato in Spagna con un forte calo delle temperature, molto più intenso delle ultime stagioni. Considerato che nella maggior parte dei terreni coltivati a drupacee la fioritura era già in corso e i frutti erano allegati, è d’obbligo interrogarsi sulle conseguenze per la campagna produttiva.
Fortunatamente la distribuzione delle drupacee varia di zona e in zona e alcune colture sembrano essersi salvate: l’area più colpita risulta essere quella delle due comunità sviluppate intorno al fiume Ebro, ovvero Catalogna e Aragona. Secondo i dati finora disponibili, la percentuale di danno per tutta la famiglia delle drupacee è superiore al 50%. Considerata l’area colpita, si prevede un buco nelle raccolte da luglio a settembre.


 
Pesche e nettarine
In base ai dati Europech dell'anno scorso, in Catalogna e in Aragona cresce la metà del raccolto spagnolo di pesche e nettarine, la cui raccolta inizia a metà giugno. Da quel momento l'area rappresenta il 65% del raccolto spagnolo. Pertanto, il calo dell'offerta spagnola sarà molto evidente nella seconda parte della campagna. Le pesche e le nettarine già apparse sul mercato italiano in questi giorni sono invece prodotte sotto serra a Huelva e Murcia, zone che non hanno risentito del freddo.
 

Andamento produttivo di pesche, pesche piatte, nettarine, pesche gialle suddiviso per zone
 (unità di misura: tonnellate)
 

Albicocche
Per quanto riguarda le albicocche, il danno è pari al 25% della produzione, considerato che più della metà del raccolto spagnolo proviene da Murcia, che non rientra tra le zone colpite dagli eventi climatici avversi. Qui vediamo le previsioni di Europech per lo scorso anno.


Produzione totale di albicocche suddivisa per zone (unità di misura: tonnellate)
 
Nell’area mediterranea, su cui Murcia si affaccia, è stato registrato un clima anomalo solo nel mese di marzo, con il record della pioggia caduta (400 – 800 litri) e con il minor numero di ore di sole di tutti i record esistenti. Considerato che il mese di marzo è decisivo per l'allegagione delle albicocche, neanche i frutti murciani hanno potuto godere del tradizionale clima favorevole. Pertanto, possiamo prevedere che il raccolto di albicocche spagnole non sarà buono e soprattutto durerà meno del previsto.


 
Ciliegie
La Spagna produce circa 120 mila tonnellate di ciliegie. Le maggiori zone produttive sono Cáceres in Estremadura vicino al confine portoghese che rappresenta il 40-42% della produzione spagnola, Aragona (dove la produzione è pari al 40-42% del totale) e Alicante (con il 6-7% di produzione).
Solo Cáceres è stata risparmiata dagli incidenti climatici: Aragona è stata soggetta all'ondata di freddo mentre nella zona cerasicola di Alicante la pioggia ha superato a marzo i mille litri. La diminuzione del raccolto sarà notevole in queste due zone, che insieme rappresentano il 50% del totale delle ciliegie spagnole. Una situazione che inciderà sulla produzione anche a livello nazionale.
 
Prugne
Le prugne in Spagna possono contare su una zona di eccellenza: l'Estremadura e in essa la provincia di Badajoz dove si trovano le pianure della Guadiana, che rappresentano il 65-70% del raccolto spagnolo. Il resto delle prugne è equamente distribuito tra tutte le zone, ma l'Ebro rappresenta solo il 15% del totale. Al momento, tra le drupacee, le prugne sono i frutti meno colpiti dagli eventi climatici di questo 2022.


 
Bilancio finale
La raccolta delle drupacee spagnole del 2022 sarà una delle più brevi degli ultimi anni, a causa dell'ondata di freddo registrata a inizio di aprile e del mese di marzo con così tanta pioggia e poco sole nel Mediterraneo. Gli effetti di questa campagna si noteranno però solo nella seconda parte della campagna. Entro cinque mesi capiremo se la nostra previsione è corretta. 

In apertura, foto di archivio di albicocche.

Copyright 2022 Italiafruit News