Bronte, il pistacchio che piace sempre di più all'estero

Paparo (Consorzio di Tutela): «Al lavoro per aggregare i principali attori della filiera»

Bronte, il pistacchio che piace sempre di più all'estero
Il pistacchio di Bronte non ha bisogno di molte presentazioni. È una vera chicca della Sicilia che nel 2009 ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta e che si sta facendo conoscere sempre di più all’estero. “Il 70% della produzione viene venduto in Italia e il restante 30% nei Paesi esteri tra i quali Francia, Spagna, Germania, Olanda, Australia, Singapore, Taiwan. Questa percentuale è in aumento, il che ci rende orgogliosi del nostro lavoro”, spiega a IFN Alfio Paparo, componente del direttivo del Consorzio di Tutela pistacchio verde di Bronte e titolare dell’azienda agricola Aroma Sicilia.



Quest’anno per il pistacchio di Bronte è annata di scarica, dato che la raccolta avviene solo negli anni dispari. In questo periodo i coltivatori sono quindi alle prese con la potatura e i trattamenti per la pianta. “Subito dopo si procede con l’eliminazione delle gemme a frutto – spiega Paparo – perché il pistacchio produrrebbe sempre. Per evitare che vada a produrre tutti gli anni si levano manualmente le gemme, un’azione che serve a far riposare la pianta e ridurre gli insetti che sono nelle piantagioni”. 

Il Consorzio Pistacchio di Bronte conta più di 350 soci e una produzione che supera i 3mila ettari in termini di superfici. “Lo spazio dedicato alla pistacchicoltura è in crescita – continua Paparo – perché tanti ragazzi si stanno affacciando a questa coltivazione. Molti terreni inutilizzati sono stati ripresi praticando l’innesto in piante diventate selvatiche. Oppure in alcuni casi ne sono state piantate di nuove”.



La mancanza di manodopera, però, mette in difficoltà la raccolta di due anni di lavoro che si concentra nei mesi tra agosto e settembre: “Con il reddito di cittadinanza non si riesce più a trovare gli operatori – dichiara il produttore. Questa situazione di carenza va avanti già da qualche anno e ci sta creando parecchi problemi”. 

“Fortunatamente invece, dopo la battuta di arresto del primo e secondo lockdown a causa delle attività chiuse, la commercializzazione è ripresa abbastanza bene. La maggior parte della produzione viene conferita a grossi centri di lavorazione che riforniscono il canale dell’Ho.Re.Ca”. 



Per ampliare la propria rete e valorizzare al meglio il pistacchio di Bronte, il Consorzio si impegna nella promozione partecipando a fiere di settore. Ultimamente sta lavorando per presentare un progetto integrato di filiera messo a disposizione dal bando del Psr Sicilia 2014-2022 con lo scopo di creare aggregazione tra gli attori principali della filiera del comparto frutta a guscio.

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