«Macfrut, pronti a cambiare con il mercato»

Piraccini spiega l'evoluzione della fiera tra punti di forza e novità

«Macfrut, pronti a cambiare con il mercato»
I cambiamenti migliori sono sempre quelli che portano con sé un prezioso insegnamento. E se negli ultimi anni il mercato ha dovuto fare i conti prima con un’epidemia e ora con una guerra, è giunto il momento di capire cosa abbiamo imparato. Lo facciamo con Renzo Piraccini, presidente del Macfrut, che ci racconta come la fiera ha saputo adattarsi alle nuove richieste del settore, rivendicando il suo ruolo di manifestazione di filiera.

“Per un nuovo mercato serve una nuova fiera – spiega Piraccini a IFN – ma questo non ci spaventa, siamo sempre stati degli innovatori e continueremo ad esserlo. Oltre ad essere innovatori, vogliamo essere ottimisti: organizzare una fiera solo otto mesi dopo l’ultima edizione, considerato il contesto internazionale, ci fa capire a che livello è l’entusiasmo del settore. E i numeri ce lo confermano: siamo già sold out, cosa che un mese fa non potevamo assolutamente immaginare, mentre i buyer registrati sono oltre 500”.



Se il quadro di partenza è positivo, la fiera è ragionata quest’anno su nuovi input: in primis un ripensamento del settore che porta ad una globalizzazione più ragionata, oltre ad una presenza in fiera più qualificata.
“A rendere obbligatorio un ripensamento del settore è la situazione internazionale che caratterizza il nostro periodo - specifica il presidente – con l’epidemia prima e l’invasione russa ora, sono esplose una serie di contraddizioni che hanno fatto capire quanto siano strategici il settore del food e dell’ortofrutta in particolare. Ogni comunità deve essere autosufficiente dal punto di vista alimentare ma anche per l’energia e i trasporti: alla luce di queste nuove esigenze, andrebbe rivista anche la politica agricola comune”.
Il presidente sottolinea l’importanza di una globalizzazione più ragionata: “Credo sia finita l’epoca dei grandi eventi globali con decine di migliaia di persone – dice Piraccini – ci saranno sempre più eventi continentali e mirati a tematiche specifiche, proprio come stiamo facendo con Macfrut. Inoltre il nostro punto di forza è quello di essere una fiera di filiera e non di prodotto: da noi si trovano tutte le tecnologie più all’avanguardia per il settore, e sono proprio queste tecnologie a valorizzare sempre di più i prodotti. Oggi le priorità sono cambiate: credo che il settore sarà sempre più razionale e la globalizzazione punterà solo su prodotti di qualità”.


Un altro obiettivo a cui punta la fiera è qualificare la presenza dei visitatori e lo fa tramite l’offerta di contenuti di alto livello e di più experience. “Già da anni abbiamo intrapreso questa strada – commenta il presidente di Macfrut – siamo molto orgogliosi dei risultati riscossi sia sugli espositori che sul mercato. I numeri assoluti ci interessano fino a un certo punto, ci interessa di più dare valore a ogni area tematica della fiera: per questo motivo, a capo di ogni area c’è un gruppo di esperti incaricato di scegliere e approfondire gli argomenti più interessanti. E’ quello che succede per l’International Cherry Symposium, per lo Spices&Herbs Global Expo e per la parte dinamica della fiera, dove i riflettori saranno accesi su droni, robot, irrigazione, coperture, tecnologie e startup emergenti”.

“Quest’anno la differenza si vedrà e lavoreremo per rendere l’evento imperdibile oltre che per ampliare il più possibile le opportunità di business – conclude Piraccini –  Quest’anno avremo infatti una grande presenza di aziende africane che vengono a comprare non solo prodotti ma anche tecnologie per l’irrigazione e la refrigerazione, oltre ad un gran numero di responsabili acquisto delle catene peruviane. Alle aziende non rimane che mettersi in gioco, proprio quello che abbiamo fatto noi fino ad oggi”.

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