«Come dare maggiore valore al Sorrentino»

La cooperativa Red Star distribuisce il prodotto in singole retine protettive

«Come dare maggiore valore al Sorrentino»
Il pomodoro Sorrentino, se commercializzato avvolto in una retina bianca di plastica, fa tutta un’altra figura. Lo sa bene la cooperativa famigliare Red Star di Vittoria (Ragusa), socia di Op Valleverde, che da anni commercializza il prodotto proteggendolo come una referenza di importazione.

“Il Sorrentino è un pomodoro molto delicato – spiega a IFN Flavio Cilìa, che gestisce la cooperativa insieme al fratello – quindi per preservarlo da possibili urti che lo andrebbero a rovinare, quasi dieci anni fa, quando abbiamo iniziato a produrlo, abbiamo optato per la retina bianca di protezione”.



Quest’ultima ha anche una funzione estetica e di differenziazione: “Produciamo solo prodotti di altissima qualità e particolari per distinguerci dalla massa. La confezione fa la sua parte, e la retina da frutta usata solo per il Sorrentino ne è un esempio”.

Nonostante l’aumento dei costi delle materie prime abbia fatto lievitare anche quelli del packaging in plastica, per Cilìa risulta comunque conveniente: “è una varietà di pomodoro che viene venduto con un prezzo abbastanza alto perché ne viene prodotto poco. Noi stessi ne abbiamo 3mila metri quadrati, ma è molto buono ed è apprezzato specialmente nell’insalata caprese. Per favorire la pezzatura grossa del frutto, abbiamo effettuato la potatura per ottenere da ogni grappolo al massimo quattro pomodori”. 



Tra le produzioni di Red Star ci sono: il Cuore di Bue color cioccolato, i datterini e ciliegini rossi, gialli e arancioni per cui realizzano una linea premium, il Costoluto e il Marinda. Oltre ai pomodori, largo spazio ce l’hanno la Mini-melanzana perlina e i peperoni Cornetto.



La cooperativa lavora soprattutto con la Gdo italiana e i mercati esteri europei come Germania, Austria, Francia, Danimarca, Polonia e Lituania.  

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