Un consumatore sempre più complesso

Come accendere il suo interesse e dare più valore all'ortofrutta

Un consumatore sempre più complesso
Decifrare il consumatore non è semplice, ma diventa sempre più urgente capire come riempie il carrello chi acquista frutta e verdura. Anche perché negli ultimi due anni - prima con il Covid e ora con gli effetti della guerra in Ucraina - il consumatore si è evoluto verso un profilo sempre più complesso: non ci sono più correlazioni meccaniche tra reddito e acquisto di prodotti premium, l'attenzione al prezzo va a braccetto con quella verso la sostenibilità, tanto per fare due esempi. Dunque il consumatore ha tante facce che vanno identificate e comprese per strutturare una offerta ortofrutticola di successo.

Alla prossima edizione di Think Fresh - Operazione Retargeting (Rimini, 3 maggio) andremo proprio alla scoperta del profilo del nuovo consumatore e giovedì scorso, durante la nostra Diretta social "Come aumentare il valore dell'ortofrutta" (clicca qui per rivederla), abbiamo anticipato i contorni della nuova ricerca esclusiva del Monitor Ortofrutta di Agroter, realizzata in collaborazione con Ismea e Toluna, che sarà presentata durante l'evento.



"Gli effetti della pandemia prima e della guerra ora generano elementi di modificazione e di complessità nel profilo del consumatore - ha detto Roberto Della Casa, direttore scientifico del Monitor Ortofrutta - Il combinato di pandemia e conflitto è una polarizzazione del reddito sempre più forte: modificazioni del genere non si vedevano da anni e anni. La percezione della situazione esterna, poi, è molto diversa tra persone e persone, questo influenza i consumi in maniera drammatica: ci sono persone che davanti all'incertezza preferiscono godersi la vita finché si può, un atteggiamento che porta a un nuovo consumismo, fatto anche di piccole cose, di piccoli atti quotidiani; e poi c'è chi pensa di comprarsi il classico pezzo di terra per avere una sicurezza. Arriviamo a punti estremi e questo porta a complicare ancora di più il panorama dei consumatori".

Ecco perché a Think Fresh si andranno a individuare le 5 facce del consumatore: un'inedita profilazione sulla base della diversa combinazione dei principali trend di consumo che aiuterà a fare un po' di chiarezza. Basta osservare le persone alla cassa del supermercato per accorgersi che certe distinzioni non sono più attuali. "Oggi non esiste più il profilo del cittadino abbiente, che acquista tutto di marca; ma non c'è nemmeno più chi compra solo prodotti di primo prezzo - ha fatto notare Della Casa - Quello che i consumatori mettono nel carrello, atto di acquisto per atto di acquisto, lo si può semplificare in cinque variabili, le 5 facce del consumatore".



La sfida per l'ortofrutta è quella di trovare un posizionamento dove l'aspetto della soddisfazione palatale diventi un prerequisito, ha ricordato il direttore scientifico del Monitor Ortofrutta di Agroter: "Convenienza vuol dire spendere una cifra giusta per delle fragole buone. Salute e sicurezza sono elementi che vanno combinati con intelligenza, ma è nell'area della sostenibilità e della novità che si può fare tanto - ha aggiunto l'esperto - Abbiamo bisogno di capire meglio i consumatori, di non banalizzare sul prezzo basso: questa è una semplificazione completamente errata. Dobbiamo creare prodotti che, situazione per situazione, facciano match con le esigenze dei consumatori. Studieremo i consumatori per le loro facce nell'acquisto, non per i trend del momento".



E di profili di consumatori sempre più complessi ha parlato anche Marco Barilli, direttore commerciale di Toluna per Italia e Grecia. La società di ricerca, con il Global Consumer Barometer avviato a inizio pandemia, ha uno strumento per misurare le tendenze in atto. "In Italia c'è un consumatore che si muove in un contesto di incertezza ma vuole rimanere ottimista. E' un consumatore sempre più evoluto, lo richiede il contesto socio-economico attuale, che va nella direzione della complessità: molto attento, molto riflessivo, per questo è fondamentale accendere il suo interesse, altrimenti si rimane legati a prodotti lontani dai valori del consumatore. Anche se il 30% degli italiani si dice preoccupato della propria sicurezza finanziaria, vediamo un consumatore che continua a cercare prodotti premium e non è alla ricerca solo del prezzo, ma della qualità intrinseca".



"Soprattutto quando esaminiamo i consumatori di ortofrutta vediamo che sono molto attenti alla qualità e che vogliono prodotti buoni - ha continuato il direttore di Toluna - Il 76% degli italiani non acquisterebbe mai un prodotto se questo portasse danno alla sostenibilità ambientale, anzi vorrebbe che tutti gli acquisti contribuissero alla sostenibilità. Proprio questo approccio ci suggerisce che la sostenibilità deve essere guidata e gestita in modo logico: c'è grande attenzione del consumatore verso certi aspetti, a ThinkFresh, con i dati di una indagine su 3000 responsabili acquisto - ha concluso Marco Barilli - scopriremo questo consumatore multiforme, con diverse facce, attraverso un meccanismo di clusterizzazione e approfondimenti specifici che ci daranno risposte chiare e che potranno aiutare le aziende ad operare sul mercato".

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