Valfrutta, il gran ritorno in IV Gamma

Partnership con San Lidano. Soli: «Rilanciamo l'assortimento»

Valfrutta, il gran ritorno in IV Gamma
Valfrutta Fresco torna nel murale refrigerato del reparto ortofrutta con le sue buste di insalate e lo fa con una partnership strategica con San Lidano. L'assortimento, come svela a IFN Stefano Soli (direttore generale di Valfrutta Fresco), sarà rilanciato e ampliato cavalcando i trend del comparto. E proprio con Soli approfondiamo le dinamiche delle insalate pronte per il consumo.

Valfrutta Fresco torna sugli scaffali di IV gamma: cosa c’è di nuovo?
Il nostro ritorno sugli scaffali di IV gamma segna l’avvio di una nuova, importante collaborazione per Valfrutta Fresco: abbiamo, infatti, recentemente siglato un accordo per la lavorazione delle nostre insalate pronte al consumo con San Lidano, un’Organizzazione di Produttori nata nel cuore dell’Agro Pontino che vanta una trentennale esperienza nel comparto. Si tratta di una partnership con una realtà leader del settore che nasce sulla condivisione di valori imprescindibili: filiera corta e controllata, qualità certificata, impianti e strutture all’avanguardia, attenzione alla sostenibilità e difesa della biodiversità, giusta retribuzione di tutta la filiera. Con loro rilanceremo il nostro assortimento di IV gamma 100% made in Italy, a partire dalla nostra linea di insalate di alta qualità coltivata in Italia da agricoltura sostenibile. A queste si aggiungeranno a breve alcune specifiche novità che intercetteranno i trend emergenti.



Come si presenta oggi il comparto della IV gamma?
Quello della IV gamma oggi è uno scenario nuovamente in piena crescita. Dopo le difficoltà del 2020, con la pandemia e il lockdown a frenare, spesso drasticamente, i consumi dei prodotti ad alto contenuto di servizio, il 2021 ha visto un ritorno ai trend di crescita a cui il comparto è stato abituato per anni. Le insalate in busta hanno chiuso l’anno con un netto segno più e un volume d’affari di oltre 6 punti percentuali più alto rispetto all’anno precedente, trainate da un fulmineo boom a due cifre fra primavera ed estate, prima di una nuova frenata dei consumi negli ultimi mesi dell’anno. Certo, non sono ancora tornati i valori pre-Covid e il numero di atti d’acquisto è ancora inferiore a quello che si registrava prima della pandemia ma il trend è indubbiamente tornato a crescere con un buon ritmo. Credo sia sintomo di un ritorno, almeno dal punto di vista sanitario, a una “quasi-normalità” che ha restituito centralità agli aspetti di servizio, in particolare se abbinati a qualità degli ingredienti, clean label e sicurezza degli alimenti, fronte su cui la IV gamma rappresenta un’eccellenza assoluta. Credo si tratti di un orientamento ormai radicato nel consumatore che neanche l’eventuale permanenza dello smart working nelle nuove abitudini di vita riuscirà a scalzare. A complicare il quadro, tuttavia, oggi c’è tutta l’incertezza legata alla grave situazione geopolitica causata dai drammatici eventi in corso in Ucraina: la preoccupazione per quanto avviene alle porte dell’Europa è forte fra tutti i consumatori e questo avrà degli effetti sulle scelte di consumo, quantomeno nel brevissimo periodo, oltre all’impatto che si sta già registrando in termini di costi dell’energia, delle materie prime, dei fertilizzanti, degli imballi che pesano grandemente sul produttore.



Lo scaffale di IV gamma è sempre più affollato: come si agevola il consumatore nella scelta del prodotto? Cosa deve fare il distributore?

Lo scaffale oggi è fortemente presidiato dalla Marca del Distributore, con percentuali che vanno anche oltre il 60% dei metraggi. Ma uno scaffale molto affollato non necessariamente è un plus per il consumatore: occorre che sia evidente un preciso progetto di gestione della categoria e un’organizzazione chiara che permetta ai diversi target di trovare, con certezza e rapidità, il prodotto giusto. Questi due anni di pandemia, hanno dimostrato come per il consumatore sia essenziale il fattore-tempo: serve uno scaffale che sappia rispondere a questo elemento chiave. Gli strumenti per farlo non mancano: oggi la IV gamma, con un’ampiezza di offerta senza precedenti, permette di gestire assortimenti che rispondano alle esigenze anche del singolo punto vendita, tenendo conto del consumatore tipo presente nell’area e dei trend del momento.  

Mentre la PL domina i metraggi, quale ruolo può giocare la marca industriale?
Alla marca industriale oggi è riservato il ruolo di apripista. Fare innovazione, esplorare i nuovi trend, leggere il consumatore anticipandone i desideri: è questa la sfida su cui si gioca la partita della IV gamma. Questo non significa inondare il mercato con un flusso costante di nuovi prodotti ma, al contrario, selezionare con precisione cosa offrire al consumatore per rispondere a un bisogno che, magari, deve ancora emergere con chiarezza. Diversamente, il risultato sarà quello di stipare lo scaffale di referenze che finiranno con il restare invendute, incrementando gli sprechi, come è accaduto in passato con alcuni segmenti del comparto.
Nella partita per l’innovazione, ovviamente, rivestono un ruolo sempre più cruciale la qualità degli ingredienti, la loro territorialità e stagionalità così come la capacità di creare abbinamenti che uniscano servizio e gusto, soddisfazione del palato e salubrità. In questo senso vanno anche le proposte di IV gamma a marchio Valfrutta Fresco. Ma c’è una sfida ancora più cruciale che il comparto di IV gamma oggi si trova a dover affrontare: riportare valore a tutta la filiera. In passato la distribuzione ha lavorato per abbattere i prezzi e offrire al consumatore una proposta con un buon livello di servizio a prezzi il più bassi possibile. Oggi si deve cambiare paradigma e innalzare il valore della IV gamma: in termini di servizio per il consumatore, senza dubbio, ma anche in termini di marginalità per chi produce, garantendo alle aziende agricole un reddito adeguato a proseguire, con soddisfazione, la propria attività.

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