«Il mercato di Vittoria rimanga libero dai cavilli politici»

«Il mercato di Vittoria rimanga libero dai cavilli politici»
Le cronache delle ultime ore ci hanno informato come il mercato ortofrutticolo di Vittoria tornerà sotto la gestione del Comune. Apprendiamo questa notizia attraverso un virgolettato del primo cittadino e registriamo il più convinto rammarico in funzione delle ragioni che in questi mesi ci hanno indotto a credere fermamente sulla funzionalità dell’ente gestore.
Interviene così il presidente dell’associazione concessionari del mercato di Vittoria, Giuseppe Zarba

Non comprendiamo come una scelta così importante e decisiva per le sorti di un’intera città possa essere intrapresa senza una concertazione tra le parti. La conseguente fuoriuscita da Italmercati che produrrebbe un indirizzo non solo politico, ma anche amministrativo – aggiunge Zarba –  ed è solo uno dei due problemi che un atto del genere produrrebbe. La nostra non è una posizione preconcetta  dato che abbiamo più volte dimostrato tutta la nostra disponibilità al confronto ogniqualvolta siamo stati chiamati in causa, non tirandoci mai indietro e presentando tutti i nostri progetti all’amministrazione. Sarebbe interessante capire come non si riesca ancora oggi ad intavolare una discussione volta a fare la conta dei pro e dei contro di un ente gestore, di cui peraltro il Comune è già oggi socio unico". 

E continua: Desideriamo semplicemente spiegare alle parti produttive, sociali, sindacali e commerciali, l’importanza di avere un ente gestore svincolato da tutti i cavilli burocratici che, per natura, la politica impone. L’importanza di avere una società di gestione che, per natura apartitica, abbia capacità di dialogo e confronto con tutte le forze politiche locali, regionali e nazionali che negli anni andranno avvicendandosi, ponendosi come filtro fra il mondo politico e quello dell’imprenditoria. Una società di gestione che riesca a promuovere, attraverso fiere, convegni, marketing, web marketing, ricerche di nuovi canali, controlli votati a garantire percorsi di legalità e trasparenza, intraprendere collaborazioni con atenei alla ricerca di mezzi più evoluti portati alla tracciabilità e alla salubrità dei prodotti commercializzati e con ogni altro mezzo che solo una figura manageriale può avere, valorizzando il prodotto vittoriese, lanciarlo e promuoverlo nel panorama nazionale ed internazionale. 

Sarebbe interessante capire, ad esempio, come capitalizzare gli introiti degli affitti box: se da un lato comprendiamo le necessità di bilancio del Comune, dall’altro non comprendiamo come si possa bocciare una società che, seppur controllata dal Comune, non viene messa nelle condizioni di gestire il mercato, gli annessi servizi ed investire le somme degli affitti sulla struttura.
Fra l'altro la stessa società ha già mostrato spiccate capacità manageriali riuscendo ad intercettare finanziamenti regionali pari a circa 4 milioni di euro per la nostra struttura. Non possiamo che confermare la nostra disponibilità al confronto – conclude il Presidente Zarba – sperando che un’azione di questo tipo sia rivolta ad una sintesi propositiva e non di parte e che coinvolga tutti i soggetti in causa. In caso contrario, non potremo che confermare il nostro disappunto unito ad un convinto diniego”. 

Pensiero condiviso anche dal Vicepresidente dell’Associazione Toni Margiotta che aggiunge: “L’evoluzione dei mercati e la futura annessione del Mof di Fondi ad Italmercati, non fanno altro che confermare come il ruolo riconosciuto alle società di gestione sia prioritario per lo sviluppo delle strutture. Una società che gestisce un mercato alla produzione deve guardare agli interessi di tutte le categorie coinvolte, partendo ovviamente dalla categoria produttiva che rappresenta il primo e più importante anello dell’intera filiera. Una società che sappia guardare al futuro, affrontare le sfide che ci aspettano con rinnovato spirito manageriale. Registriamo, con rammarico, come solo a Vittoria un modello del genere non possa essere discusso. 

Eppure – aggiunge Margiotta – riteniamo che l’apporto al mondo dei produttori e della struttura mercatale di riflesso, da parte di un ente gestore, potrebbe senza alcun timore di smentita risultare salvifico. Ci si è chiesti cosa l’imprenditore cerca oggi all’interno di una struttura come il mercato? Perché condurre gli stessi al riferimento diretto con il “politico” e non invece condurli verso una visione gestionale di tipo manageriale seppur totalmente controllata dal Comune? Questo è ciò che ci chiediamo rispetto agli attuali intendimenti. Far crescere una struttura vuol dire mettere l’ente gestore in condizioni di assoluta responsabilità rispetto alla ricerca di nuovi finanziamenti, piani di marketing e sviluppo verso l’esterno. Parliamo di tempi d’azione diversi tra la politica e l’ente gestore e non per responsabilità di quello o quest’altro amministratore, ma semplicemente perché l’ente gestore in quanto tale aiuterebbe a snellire e non poco l’assetto elefantiaco della pubblica amministrazione.

Fonte: Associazione concessionari ortomercato di Vittoria