Patata della Sila Igp, tracciabilità a servizio del cliente

Il Consorzio incontra la deputata Gadda: si valorizza anche il prodotto sotto calibro

Patata della Sila Igp, tracciabilità a servizio del cliente
Per costruire una filiera di eccellenza ci sono tanti mattoni da posare. Quando si è lavorato sulla qualità del prodotto bisogna saper poi spingere sull'identità e la promozione. Un percorso seguito dalla Patata della Sila Igp: e i produttori del tubero calabrese la scorsa settimana si sono confrontati con una delegazione di parlamentari, tra cui Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva e prima firmataria della Legge 166/16, ka cosiddetta “antispreco”.

Gadda, accompagnata dal senatore Ernesto Magorno, ha incontrato il presidente del Consorzio di Tutela della Patata della Sila Igp Pietro Tarasi e il direttore Albino Carli. "Ci sono eccellenze e storie di successo nel nostro Paese che vale la pena raccontare, perché possono diventare modello replicabile di sviluppo", così ha scritto Gadda sul suo profilo LinkedIn dopo la visita in Calabria.



"Il Consorzio Tutela Patata della Sila Igp ha investito in modo coraggioso in questi anni su un prodotto di altissima qualità definito da un disciplinare rigoroso, e ha coniugato l’innovazione di processo con il forte radicamento territoriale - ha aggiunto la parlamentare - La patata della Sila racconta a tutti gli effetti la storia di un luogo dalle caratteristiche uniche, in termini di biodiversità e condizioni climatiche. Un prodotto che garantisce agli agricoltori una remunerazione giusta, proprio perché è in grado di distinguersi sul mercato. Sono rimasta molto colpita anche da altri aspetti, innanzitutto la circolarità del processo che consente di avere percentuali molto basse di spreco. Anche le patate sotto calibro, o quelle che non rispondono ai canoni estetici, trovano la loro valorizzazione".

Da una parte gli sforzi per strutturare la filiera nell'ottica dell'economia circolare, dall'altra la volontà di spingere sulla trasparenza e il coinvolgimento del consumatore: per esempio con il sistema di tracciabilità in etichetta con codice a barre. "Consente al consumatore di vedere addirittura il lotto dell’azienda agricola in cui è stato coltivato e l’analisi effettuata sul prodotto - ha sottolineato Gadda - Quando tradizione e innovazione si incontrano, nasce il made in Italy apprezzato in tutto il mondo. Sono sempre più convinta che il sud Italia sia già parte integrante dello sviluppo economico e sociale del nostro Paese, e questa storia lo dimostra. Le risorse del PNRR e una più adeguata programmazione territoriale devono sostenere questo impegno".



Alla visita è seguito un incontro molto partecipato con gli agricoltori del territorio. "E' stata occasione franca di confronto e riflessione sui problemi del comparto e sulle principali sfide che l’agricoltura italiana deve intercettare a maggiore ragione in un momento complesso come quello che stiamo vivendo. PNRR e piano strategico nazionale, transizione ecologica, politiche di filiera e del lavoro, infrastrutture. Oggi paghiamo il conto salato del populismo, soprattutto sul fronte energetico e degli investimenti - ha concluso Maria Chiara Gadda - Questi incontri servono per capire insieme dove vogliamo andare, e con quale ricetta perseguire obiettivi non più prorogabili".

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