«Per il pomodoro da industria va modificato il Psn»

«Per il pomodoro da industria va modificato il Psn»
Il presidente dell’Interprofessione del pomodoro da industria del Nord Italia, Tiberio Rabboni, ha inviato, a nome degli associati di parte agricola ed industriale, una lettera al ministro dell’agricoltura, Stefano Patuanelli, agli assessori regionali all’agricoltura delle regioni del nord Italia e ai presidenti nazionali delle organizzazioni professionali agricole ed imprenditoriali per evidenziare l’impatto oltremodo negativo del piano strategico Nazionale sui produttori di pomodoro e sulla intera filiera produttiva e sollecitare, pertanto, una attenuazione del danno attraverso limitate e ragionevoli modifiche.

“Il sommarsi delle conseguenze - scrive Rabboni- della cosiddetta convergenza interna sui produttori storici di pomodoro, della eliminazione del pagamento greening e dell’impossibilità di accedere ai pagamenti previsti per gli aderenti agli Ecoschemi, a cui viene riservato il 25% delle risorse dei pagamenti a superficie, produrrà, nell’arco temporale che va dal 2022 al 2026, una riduzione di oltre il 60% degli aiuti del primo pilastro Pac per chi ha fatto e continua a fare pomodoro”.

Un taglio di risorse che a parere di Rabboni non potranno essere assolutamente recuperate sul mercato dal momento che i prossimi anni continueranno ad essere stressati “dai rincari dell’energia, dei mezzi tecnici e dalle gravi tensioni internazionali. Dunque una perdita secca di entrate che indebolirà, anziché rafforzare, la capacità competitiva della filiera sui mercati internazionali e la redditività agricola. E ciò nonostante la conferma del premio accoppiato ad ettaro per il pomodoro che resta ancorato a valori economici ad ettaro preesistenti, inferiori a quelli riconosciuti ai propri produttori da alcuni paesi europei competitori, segnatamente Spagna, Portogallo, Grecia e Francia”.

“Sono quindi a chiedervi - conclude il presidente dell’Interprofessione - una riflessione sulla situazione ed una iniziativa per attenuare l’impatto del Psn su di una filiera che fattura oltre 3,5 miliardi di euro, dei quali il 58% sui mercati internazionali, e che fanno dell’Italia il primo produttore europeo, il secondo nel mondo e il primo per valore dell’export. Il Psn verrà approvato entro il mese di giugno del corrente anno. Vi sono dunque le condizioni temporali e procedurali per apportare modifiche senza snaturare l’impianto strategico del piano. In particolare per adeguare la scaletta temporale dei valori ettaro dei pagamenti accoppiati e modificare uno o più ecoschemi per consentire l’adesione dei produttori di pomodoro o aggiungerne uno specifico per le situazioni assimilabili al pomodoro”.

In foto: Tiberio Rabboni, presidente dell’Oi pomodoro da industria nord Italia

Fonte: Ufficio stampa Oi Pomodoro da industria del nord Italia