Romagna, la colonnina di mercurio scende sotto i sei gradi

Servadei (Confagricoltura): «Per ora niente danni, ma sono a rischio gli albicocchi in collina»

Romagna, la colonnina di mercurio scende sotto i sei gradi
Il freddo attanaglia la Romagna, dove nella notte tra martedì e mercoledì si è verificata una gelata nel ravennate che ha fatto scendere le temperature fino a -6,5 gradi centigradi in pianura. Il danno maggiore in questo periodo dell’anno lo rischiano gli albicocchi, già in fioritura nelle zone collinari.  



La gelata, nonostante la colonnina di mercurio sia scesa sotto i -2 in collina, non dovrebbe però avere comportato problemi alle future albicocche secondo Nicola Servadei, presidente di Confagricoltura Ravenna e vicepresidente regionale della stessa categoria, nonché frutticoltore: “I danni si spera siano limitati perché in collina le minime sono state più alte e a -2 gradi le piante dovrebbero reggere. Però la preoccupazione nei produttori in collina è tanta perché le fioriture anticipano la pianura di un paio di settimane”.



Servadei prosegue nell’analisi: “Le temperature sono scese sotto lo zero anche gli scorsi giorni, ma non hanno destato preoccupazioni. D’ora in poi però le previsioni meteorologiche non sono rassicuranti, si apre una settimana di grande preoccupazione e al momento nella nostra regione non è nemmeno possibile assicurarsi contro le gelate”.


Susino

Va meglio invece per altre drupacee come i peschi e i susini in pianura che non hanno ancora aperto i fiori. “In questo caso temperature che scendono anche a -5 non compromettono la produttività degli impianti perché le piante reggono meglio il freddo. Al contrario in collina scatta l’allarme perché la fase fenologica è in stato più avanzato”.

Per difendersi le armi sono sempre le stesse: assicurazione contro il gelo, che però al momento non risulta possibile, o l’irrigazione antibrina. “Dal primo marzo dovrebbe esserci l’acqua nei tubi per utilizzare i sistemi antibrina – spiega Servadei- ma non è pensabile difendere le colture così, perché se tutti adottassero questo sistema non ci sarebbe più acqua”. 

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