Una settimana da Medioevo

Dai blocchi dei trasporti alla guerra in Ucraina: le ripercussioni

Una settimana da Medioevo
Ti svegli una mattina e non puoi lavorare, anche se lo vorresti, anche se ne avresti diritto e bisogno. Che tu faccia il camionista o l'agricoltore, che tua sia imprenditore o dipendente, poco cambia. Qualcuno - non si sa bene a che titolo - ha deciso un blocco di un servizio essenziale come l'autotrasporto e tanti comparti economici - dalla produzione ortofrutticola alla distribuzione alimentare - si trovano a pagarne le spese. Ti svegli una mattina e ti trovi una guerra alle porte dell'Europa, ti trovi una super potenza che ha deciso di invadere un altro Paese e di violentare le regole democratiche che dovrebbero essere alla base dell'Occidente.

Nell'ultima settimana pare di essere stati catapultati nel Medioevo, in un mondo senza più regole: dal blocco dei trasporti nel Sud Italia al conflitto in Ucraina abbiamo toccato con mano la crisi della rappresentanza e della diplomazia. Se le associazioni dell'autotrasporto non hanno saputo gestire le turbolenze della base ed evitare una manifestazione muscolare e non autorizzata, sullo scacchiere internazionale la diplomazia di professione non ha potuto nulla contro Putin.

Due situazioni all'apparenza così lontane e così diverse, ma in realtà entrambe impattano sulla filiera ortofrutticola: fare impresa oggi non solo è più difficile, ma quando si è incapaci di governare il sistema si finisce per subire.



Il blocco dell'autotrasporto ha delle ragioni che sono perfettamente condivisibili, ma le modalità adottate per manifestare sono state del tutto incivili e per giunta il mondo istituzionale ha tollerato la situazione, anche se a pagarne le spese erano cittadini e imprese che hanno visto calpestare i loro diritti. Abbiamo assistito al tramonto della rappresentanza: le sigle più rappresentative – a detta loro – dell'autotrasporto incapaci di governare la base, i rappresentanti delle aziende danneggiate – dalla Gdo alla produzione agricola – impotenti e inascoltati dal Governo.

IFN ha seguito da vicino la vicenda fin dalle prime battute, per informare tempestivamente il settore degli sviluppi di una crisi che lo preoccupa enormemente. Preoccupazione che supera i confini del comparto, come dimostrano le letture degli articoli che, grazie alla spinta dei social, hanno valicato i confini della filiera. La notizia delle prime avvisaglie di protesta, ad esempio, ha raggiunto 250.000 persone sulla nostra pagina Facebook.



E poi arriva lo scoppio della guerra in Ucraina: un evento che stravolge gli equilibri, che nella sua drammaticità tocca tutti noi e avrà un impatto anche sul business ortofrutticolo (clicca qui per approfondire). I fattori esterni al sistema sono sempre più imprevedibili, ecco perché le relazioni di filiera devono funzionare ed essere efficienti, per governare almeno i fattori interni al sistema e non lasciare ad altri il compito di dettare legge in ortofrutta.

Copyright 2022 IFN Italiafruit News