Ciliegia, le potenzialità di un mercato in crescita

Prospettive e sviluppo del frutto all'International Cherry Symposium

Ciliegia, le potenzialità di un mercato in crescita
Un piccolo frutto ma con grandi potenzialità. Parliamo della ciliegia che dal 2 al 6 maggio sarà protagonista dell’International Cherry Symposium (Ics). L’evento è stato presentato ieri alla stampa durante un incontro con i maggiori esperti del settore, gli attori dei mezzi tecnici e gli interventi dei più grandi produttori internazionali. Ad organizzare l’appuntamento è il Macfrut – che non a caso quest’anno ha scelto la ciliegia come frutto simbolo – in collaborazione con le università di Bologna, Modena e Reggio Emilia e Politecnica delle Marche.

Il Symposium si candida come un evento di respiro internazionale per riunire esperti, studiosi e produttori in diversi appuntamenti: si parte con una due giorni di alta formazione nel Centro residenziale di Bertinoro (2 e 3 maggio) a cui seguirà un simposio sui temi chiave del ciliegio (sostenibilità, innovazione varietale, tecnologie di impianto e coperture) ospitato a Macfrut a Rimini il 4 maggio. Il giorno successivo (5 maggio) i top player del settore si riuniranno in un evento ad hoc - il Cherry Global Players - per un confronto sulle strategie di mercato globale nei sei paesi leader della filiera: Turchia, Cile, Stati Uniti, Uzbekistan, Spagna e Italia. Lo stesso giorno saranno organizzate visite guidate nelle principali aziende del settore presenti a Macfrut. A chiudere l’appuntamento (6 maggio) sarà un tour tra i principali produttori di ciliegio a Vignola e Cesena per toccare con mano le innovazioni di prodotto.



“Tutti gli insegnamenti della scuola di formazione di Bertinoro saranno in lingua inglese – ha spiegato Brunella Morandi dell'Unibo intervenuta alla presentazione – proprio per evidenziare l’internazionalità dell’appuntamento. Il simposio è stato progettato per entrare in contatto con colleghi e relatori di eccellenza per creare legami funzionali sia per il presente che per il futuro. Tratteremo tutti gli aspetti della filiera produttiva del ciliegio, dal pre al post raccolta passando la sostenibilità della coltivazione: il tema della nostra scuola sarà ‘Gestione sostenibile dei frutteti in un ambiente che cambia’ ”.

“E’ fondamentale analizzare la pressione che il cambiamento climatico sta esercitando sulla coltura della ciliegia – ha spiegato Davide Neri dell'Univpm – e non riguarda solo il nostro Paese: l’anno scorso i ciliegi giapponesi hanno avuto una fioritura precoce mai registrata in 800 anni. Per scongiurare effetti come questi, vanno analizzate tecnologie, portainnesti e gestione del frutteto, oltre a fare una considerazione economica dei mezzi tecnici necessari. Durante il Simposio analizzeremo anche le conseguenze della globalizzazione del commercio, che può essere estremamente remunerativa ma anche fonte di minaccia per le colture”.



Nel corso della conferenza stampa di presentazione di Ics sono intervenuti due tra i massimi esperti mondiali del ciliegio: Greg Lang della Michigan State University (Usa) e Moritz Knoche dell’Università di Hannover (Germania).
In particolare Lang ha posto in evidenza quali siano le nuove frontiere per gli impianti di ciliegie, ovvero un’architettura migliorata che contribuisce a migliorare anche la qualità dei frutti. “I nuovi ceraseti – ha detto Lang – sorgeranno in strutture dalla chioma stretta che intercettano perfettamente la luce, portando a una migliore fotosintesi e a una minore variazione tra le foglie quindi a un migliore sapore del frutto”. “Inoltre – ha aggiunto – i pochi rami laterali daranno enormi benefici al momento della raccolta, oltre ad ottimizzare la mappatura ottica delle piante e la lavorazione di macchine automatizzate”.

Knoche è invece intervenuto sulle nuove ricerche relative al fenomeno del cracking. “Dopo anni di ricerche, il modello della ‘cerniera lampo’ rimane il più accreditato – ha detto – questo significa che la buccia si apre come una cerniera lungo le pectine della lamella mediana delle pareti cellulari ingrossate. E se è vero che il calcio è di aiuto per arrestare questo processo, serve una concentrazione ottimale nelle pareti cellulari della buccia, molto difficili da raggiungere anche dopo diverse applicazioni fogliari”. E ha aggiunto:” La distribuzione degli zuccheri nel frutto è eterogenea, probabilmente perché il processo di assorbimento all’interno del frutto attraverso il sistema vascolare è più veloce rispetto alla distribuzione. Questo spiega la grande variabilità del fenomeno della spaccatura e fornisce una spiegazione ragionevole al fatto che le ciliegie possono spaccarsi anche dopo il confezionamento”.

Tutte le informazioni sul Simposio si possono trovare nel sito dedicato: cherrysymposium.com

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