Biodinamico fuori dalla legge sul biologico

Ieri la votazione alla Camera. Il testo modificato ora torna al Senato. Le reazioni

Biodinamico fuori dalla legge sul biologico
Alla fine è stata esclusa. Ieri l’Aula di Montecitorio ha approvato all’unanimità, con 421 voti, la proposta di legge sulla tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico, estromettendo l’agricoltura biodinamica. L’Assemblea ha infatti approvato due emendamenti di Riccardo Magi di +Europa che eliminano dal testo l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica. 

Sotto la lente in particolare il passaggio che nei mesi scorsi ha visto l’opposizione tra gli altri anche del premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi e della senatrice a vita Elena Cattaneo, in cui si prevede che «i metodi di produzione basati su preparati e specifici disciplinari applicati nel rispetto delle disposizioni dei regolamenti dell’Unione europea e delle norme nazionali in materia di agricoltura biologica sono equiparati al metodo di agricoltura biologica. Sono a tal fine equiparati il metodo dell’agricoltura biodinamica».



Magi ha cantato vittoria: “Per fortuna gli appelli della comunità scientifica nazionale, che avevano trovato l’appoggio pubblico del presidente Mattarella già nella cerimonia di consegna del Nobel a Parisi nel novembre scorso, non sono caduti nel vuoto”, ha dichiarato a caldo il deputato. 
Il biodinamico riguarda i metodi previsti da Rudolf Steiner come l'uso di letame maturato nel corno di vacca che abbia partorito almeno una volta, oppure di fiori di Achillea sepolti per mesi nella vescica di cervo maschio considerate da più parti, non solo il mondo scientifico, pratiche esoteriche al limite della stregoneria. 

Delusi FederBio, AssoBio e Associazione Biodinamica che in una nota congiunta dichiarano: “Dopo 13 anni e 3 legislature, nella votazione di oggi alla Camera dei Deputati è stato approvato l’emendamento che toglie il termine biodinamico dal comma 3 dell’articolo 1. È veramente un peccato perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti che vengono sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo”.   



Cia-Agricoltori Italiani invece esprime soddisfazione per l’approvazione della proposta. “L’Italia leader in Europa nel settore biologico – riporta l’associazione - ha urgente bisogno di una legislazione nazionale, che le consenta di non perdere la partita con competitor europei, sempre più agguerriti. Siamo inoltre soddisfatti per il recepimento delle sollecitazioni del mondo accademico e scientifico e, persino, del Presidente Sergio Mattarella, in merito alla questione del metodo biodinamico, che non verrà, comunque, escluso dai benefici della legge”. “La sfida europea – continuano - è di arrivare entro il 2030 a destinare il 25% dei terreni agricoli al bio e vede l’Italia in vantaggio, con una percentuale di coltivazioni al 16%, contro l’8% della media Ue”.

 “Auspichiamo che ora al Senato le operazioni di voto si svolgano celermente – afferma dal suo canto Confagricoltura-. L’approvazione della legge sul biologico è molto attesa dal settore e le novità introdotte - organizzazioni dei produttori e interprofessionali, biodistretti e marchio del biologico italiano - sono elementi potenziali di sviluppo molto importanti”. Dice la sua anche il Wwf, che se la prende per il rinvio a Palazzo Madama: “Vincono coloro che in questi ultimi anni hanno alimentato una polemica strumentale sui contenuti della Legge con il solo intento di contrastare lo sviluppo dell’agroecologia del nostro Paese”. 


 
Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura alla Camera, è soddisfatta del risultato raggiunto: “Questa legge mette a sistema e riconosce il lavoro, l’impegno, la dignità e anche la resilienza di un comparto come quello biologico importante per lo sviluppo del Paese. “Parliamo di un settore – ha spiegato – con 80.000 imprese, che nel corso di 10 anni ha aumentato l'occupazione del 71% e ha consentito a molti territori a rischio di abbandono di trovare nuovo sviluppo in chiave moderna ed innovativa”. 

Anche i deputati Paolo Parentela e Dedalo Pignatone del Movimento 5 Stelle si sono espressi a riguardo: “Siamo certi che l’accordo di maggioranza, raggiunto oggi per superare l’empasse sulla proposta di legge sulle produzioni agricole con metodo biologico venga mantenuto. Tra le novità previste dalla normativa – aggiungono - troviamo l’introduzione del marchio bio italiano e la revisione dei controlli, per dare maggiore tutela ai consumatori e agli imprenditori in linea con le strategie comunitarie emanate nell’ambito del Green Deal, ma anche della Pac e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dove abbiamo stanziato 300 milioni di euro dedicati ai contratti di filiera e di distretto biologici".

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