Australia e Nuova Zelanda, asse anti-cimice asiatica

Insetti in aumento alla frontiera. Arrivano anche dall'Italia. Le misure adottate

Australia e Nuova Zelanda, asse anti-cimice asiatica
Sono iniziati lo scorso settembre i controlli a tappeto contro uno degli insetti più tristemente famosi degli ultimi anni, la cimice asiatica, che non manca mai di far parlare di sé. La stagione ad alto rischio per la Nuova Zelanda, che inizia a settembre e si conclude intorno ad aprile, ha già portato al rilevamento di 55 esemplari vivi, per lo più su navi, attrezzature e pacchi importati, provenienti principalmente da Stati Uniti, Cina e Italia.

Sul documento di aggiornamento del rischio, pubblicato a febbraio 2022 da Kiwi Vine Health (KVH), è riportato che la cimice asiatica è considerata una delle più grandi minacce per l'industria del kiwi e di molte altre orticole. Se venisse introdotta in Nuova Zelanda, comporterebbe significativi impatti sulla produzione e sull'economia. 

L'insetto, originario di alcune zone dell'Asia, è già stabilmente presente in Nord America ed in Europa, dove causa ingenti danni a causa della resistenza agli insetticidi e della mancanza di predatori naturali, oltre a mostrare una spiccata polifagia. Recentemente, è stato rilevato anche in Cile

I ritrovamenti di questa stagione sono stati superiori a quelli dello stesso periodo dell'anno scorso, che si erano fermati a 42 insetti vivi. Non cambiano invece i Paesi di provenienza: Usa al primo posto, seguiti da Cina e Italia. Di tutte le rilevazioni, 20 sono avvenute tra il 16 dicembre ed il 19 gennaio, 15 avvenute al confine, su navi e merci, 5 sul suolo neozelandese. Tra i reperti post-frontiera sono riportati: tre esemplari vivi in un pacco dagli USA, uno era presente all'interno di involucri di plastica e uno era presente all'interno di un'auto utilizzata per una vacanza negli Stati Uniti. Auto e bagagli sono stati controllati e messi in sicurezza dal servizio di Biosicurezza della Nuova Zelanda. I controlli si confermano strategici per evitare l'introduzione dell'insetto nel Paese.

Non mancano i provvedimenti

La Biosicurezza neozelandese sta lavorando col Dipartimento Australiano dell'Agricoltura, dell'Acqua e dell'Ambiente per creare un fronte comune di trattamenti e della loro gestione dei fornitori, nonché un elenco dei Paesi fornitori dei quali i prodotti contengono l'insetto. I controlli vengono aggiornati mensilmente. Lo Standard d'Importazione per la Salute (IHS) per i veicoli, macchinari e prodotti, al momento include anche la Polonia, arrivando a contare 38 Paesi totali. Anche i prodotti che transitano per più di 5 giorni in un territorio abitato dall'insetto devono essere controllati, prima dell'ingresso in Australia o Nuova Zelanda.

Il monitoraggio sul territorio è partito con ispezioni a tappeto di 160 trappole posizionate in 80 punti al alto rischio dislocati su tutto il territorio nazionale. Ad oggi, sono stati effettuati 800 controlli che non hanno, fortunatamente, dato esito.



KVH sta cofinanziando una campagna volta a sensibilizzare ed informare coltivatori, cittadini (giardinieri e hobbisti del giardinaggio ma non solo) ed imprese di tutto il mondo dell'orticoltura, con messaggi sui giornali, sui social, pubblicità televisiva e diffusione di materiale informativo. A tal fine, si sta mettendo a punto una applicazione per aiutare gli operatori ad identificare l'insetto sul campo, usando l'intelligenza artificiale.

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