Granny Smith biodinamiche, le mele che piacciono all'estero

Frulana (Udine): «Ci siamo specializzati, ma il nostro mercato ancora non è in Italia»

Granny Smith biodinamiche, le mele che piacciono all'estero
C’è una cultivar tra le mele che va forte all'estero ma non fa molta presa sull’Italia ed è la Granny Smith biodinamica. Particolarmente adatta per diabetici e sportivi a causa del basso contenuto glicemico, è coltivata su 18 ettari a Chiopris Viscone, nella provincia di Udine. Qui Leonhard Lösch, originario di Bolzano, dieci anni fa ha dato vita a Frulana, un’azienda agricola biodinamica di 50mila piante che attualmente produce esclusivamente la mela verde per definizione. “Abbiamo puntato su Granny Smith per due motivi- spiega a IFN-: la zona in cui ci troviamo è particolarmente vocata per questa varietà e poi perché pensiamo che sia giusto dare maggiore spazio a una mela verde in un mercato ricco di mele rosse”. 



Quello che differenzia una Granny Smith cresciuta a Frulana dalle altre, è la maggiore dolcezza, dichiara il titolare. “Otteniamo sempre delle mele con un grado zuccherino attorno agli 11 gradi brix, quindi 1 o 2 gradi in più rispetto ad altre zone del Paese”. 
L’azienda da circa 6 anni ha ottenuto la certificazione Demeter per l’agricoltura biodinamica. “Il primo passo è stato quello di investire sul biologico fin dalla fondazione della società con l’intenzione di intraprendere la direzione del biodinamico, perché siamo convinti che sia la produzione del futuro. Il primo principio da rispettare - spiega - è quello di avere un terreno sano e naturale. Più lo è e più lo sarà anche il frutto. L’impatto ambientale è sempre più pesante, ma questa è la strada giusta per produrre all’insegna della sostenibilità e alcuni consumatori se ne sono resi conto.” 



Per proteggere gli alberi, dalla fioritura al raccolto, i meleti sono circondati da reti anti insetto e sopra sono coperti da quelle anti grandine. Frulana è stata anche tra le prime aziende in Friuli ad essere certificata Casaclima A, producendo tramite impianto fotovoltaico più energia del suo fabbisogno. 



La passata stagione ha fruttato 700 tonnellate di prodotto e l’andamento del mercato risulta costante, anche se nel nostro Paese non è soddisfacente. “Vendiamo il 90% del prodotto all’estero – conclude il titolare - soprattutto nel Nord Europa, e solo il restante 10% in Italia, dove la mela biodinamica non ha ancora preso piede”. 

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