Carenza di manodopera, Decreto flussi più generoso

Carenza di manodopera, Decreto flussi più generoso
Un decreto flussi più generoso. Il provvedimento dovrebbe essere firmato a stretto giro dal premier Mario Draghi e le anticipazioni uscite sulla stampa nazionale parlano di un numero di ingressi superiori rispetto al passato.

Si parla di circa 80mila lavoratori, soprattutto per motivi di lavoro stagionale (45 mila) ma anche subordinato (28 mila) e autonomo. Il provvedimento intende da un lato rimediare alla progressiva diminuzione sul territorio nazionale dei lavoratori comunitari, aggravata dalle limitazioni della pandemia, e dall’altro rispondere alle pressanti richieste di lavoratori da parte di alcuni settori produttivi quali l’agricoltura, le costruzioni, i trasporti, il turismo.

Per il lavoratore resta ancora in vigore l’obbligo – previsto dalla Bossi-Fini sull’immigrazione – di trovarsi al momento della chiamata nel suo Paese di origine, il che significa che chi si trova già in Italia per poter essere assunto a tempo determinato deve prima fare rientro in patria.
L’ultimo decreto flussi è del mese di ottobre del 2020 e prevedeva in tutto l’ingresso di 30.850 lavoratori. In particolare si trattava di 12.850 ingressi per lavoro subordinato non stagionale e autonomo, più altre 18.000 quote per lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico alberghiero. Cifre che non sono state sufficienti a coprire la richieste degli imprenditori che, stando ad alcune fonti, lamenterebbero una carenza di almeno 100 mila lavoratori.

Sul tavolo, riporta il Corriere della Sera, c’è anche l’ipotesi di varare ben due decreti flussi, da 70-80mila ingressi ciascuno, uno entro la fine del 2021 e l’altro nel 2022, andando così a coprire le necessità del mondo imprenditoriale.