Patate, torna un po' di ottimismo

Leonesi: «Consumi buoni, ma stiamo lottando sui prezzi. E sulle pere...»

Patate, torna un po' di ottimismo
Torna un po’ di ottimismo tra gli operatori del mercato delle patate. Nelle ultime settimane, infatti, i consumi di tuberi hanno registrato un buon andamento e già questo è un dato positivo se consideriamo che novembre è stato un mese negativo quasi per tutta l’ortofrutta.

A confermare le buone sensazioni di questo periodo è Maicol Leonesi, responsabile commerciale dell’omonima società di Vignola (Modena) specializzata nel commercio di patate, cipolle e pere: “Col freddo le vendite stanno aumentando, a riprova che il mercato pataticolo è attivo e vivo. Come tutti gli operatori ci troviamo però ad affrontare aumenti dei costi importanti per la frigo-conservazione e l’energia. Rincari che non è facile trasferire sui prezzi di vendita. Stiamo quindi lottando per cercare di ricevere il giusto riconoscimento economico”. 

Le produzioni stoccate dall’azienda modenese – aderente a Selenella-Consorzio patata italiana di qualità – sono di buona qualità. Anche se, come precisa il commerciante, gli scarti di lavorazione dovuti ai danni da elateridi (o “ferretti”) sono in continua crescita, anno dopo anno. “Gli elateridi sono un po’ come l’alternaria delle pere, in quanto incidono sia sulla resa dei produttori agricoli che sulle quote di scarto di noi commercianti. Ecco perché con Agripat ed il Consorzio patata italiana di qualità ci stiamo muovendo per trovare possibili soluzioni e portare questo problema all’attenzione della regione Emilia-Romagna”.



Per quanto riguarda le pere italiane, la campagna procede con lentezza a fronte dei prezzi alti. La società Leonesi sta distribuendo, in particolare, quattro tipologie acquistate da produttori partner: Abate Fetel, William, Decana e Kaiser.

“Stiamo facendo fatica a spuntare le quotazioni che avremmo bisogno di prendere, in quanto i consumi sono molto lenti in tutti i canali sia in Italia che all’estero. La clientela, tra l’altro, non spinge tanto per comprare perché ha paura di generare invenduto e quindi di fare scarti. La pera che in assoluto ci sta dando maggiore soddisfazione è la Kaiser, la quale sta riscuotendo un buon interesse per la sua grossa pezzatura”. 

“In questa fase, il mercato italiano sta importando molte pere dall’estero, dal momento che costano meno – conclude il  responsabile commerciale  – Noi abbiamo scelto di lavorare giusto un po’ di Decana olandese e di Conference belga”.

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