Le nostre serre distrutte dalla grandine

Il quartagammista Monaco: «Produzioni perse e danni per circa 50 mila euro»

Le nostre serre distrutte dalla grandine
Appena dieci minuti di grandine hanno lasciato conseguenze gravissime sul territorio salernitano. “La grandine caduta lunedì (29 novembre, ndr) ha completamente distrutto 7 mila metri di rucola, oltre ad aver scoperchiato gran parte delle nostre strutture. Tra produzione e mezzi, registriamo una perdita di circa 50 mila euro” spiega a Italiafruit News Gionatan Monaco, titolare dell’omonima azienda agricola di Eboli (Salerno) specializzata in quarta gamma.



“I chicchi di ghiaccio hanno bucato i teli delle nostre strutture – ha aggiunto il produttore - mentre la velocità del vento ha fatto il resto, trascinando via i teloni”. L’azienda aveva appena iniziato la campagna della rucola: “Avremmo dovuto terminarla ad aprile ma dobbiamo considerare la stagione completamente persa. Non ci resta che ricoprire tutto e preparare il terreno per nuove colture ma il tempo ancora non ci sta dando tregua e la pioggia continua da qualche giorno”.



L’azienda si estende su una superficie di tre ettari di serre coltivate a rucola e spinacino, oltre a sei ettari in campo aperto dedicati a scarole, finocchi e verze.
I danni sono ingenti e il produttore prova a quantificarli in 35 mila euro per la produzione di rucola, a cui si aggiungono ulteriori costi per le coperture: “Considerati i rincari delle materie prime – sottolinea Monaco – parliamo di circa 10 mila euro solo per la plastica dei teloni”.



E la grandine non ha colpito solo le serre: in campo aperto i carciofi sono stati distrutti e i finocchi ‘bucherellati’. “Anche le verze sono rovinate ma per poter selezionare i prodotti dovremmo riuscire ad entrare in campo, situazione per ora impossibile considerata la pioggia. Dato che buona parte delle referenze ha già preso la ‘botta’ della grandine, rischiamo che con ulteriore acqua possa marcire” specifica il produttore.



A bordo serre e nei campi sono ancora visibili gli accumuli di grandine. “Li abbiamo misurati e alcuni raggiungono anche 70 centimetri. Si tratta della pioggia ghiacciata caduta a terra dalle serre in pendenza o che si è accumulata naturalmente a terra. Aveva già grandinato anni fa ma si era limitato a bucare i teloni, accumuli di questo tipo non li avevamo mai visti”.



E’ già partita la richiesta di aiuti da parte dell’azienda ed è stata depositata domanda per le calamità naturali. “Speriamo solo che non succeda di nuovo una tragedia del genere, nonostante la pioggia stia continuando” conclude Monaco.




Tutte le referenze aziendali sono consegnate all’Op Isola Verde di Bergamo, che si occupa di redistribuire i prodotti sul mercato nazionale.

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