Peperoni, prezzi crollati in pochi giorni

Il produttore siciliano Alesci: «La qualità è il top, ma i valori attuali non sono sostenibili»

Peperoni, prezzi crollati in pochi giorni
Momento delicato per i produttori di peperoni siciliani. Le raccolte negli areali vocati di Butera, Licata e Palma di Montechiaro sono nel pieno. La qualità e il colore dei frutti è ottimale, ma da poco più di una settimana il mercato sta dando meno soddisfazione rispetto ad ottobre, primo mese di campagna. 

“Dal punto di vista produttivo e qualitativo siamo molto soddisfatti. L’annata sta andando benissimo”, sottolinea a Italiafruit News Bennardo Alesci, titolare dell’omonima azienda agricola di Butera (Caltanissetta) che coltiva peperoni da oltre 25 anni. 



“Per questa campagna abbiamo messo a regime circa 5 ettari, suddivisi tra le varietà rosse Altea e Araldo e la gialla Seoul”. Si tratta di produzioni in coltura protetta che consentiranno all’azienda di restare sul mercato fino a gennaio. 

“Noi conferiamo il prodotto alla società Punto Verde del gruppo San Tommaso. La raccolta è iniziata ad ottobre ed il primo mese è stato molto positivo, in quanto i prezzi fino ai primi giorni di novembre si sono attestati sui 1,7-1,8 euro il chilo. Poi c’è stata una brusca discesa delle quotazioni a causa, si pensa, dell’aumento dell’offerta spagnola sul mercato nazionale. I valori sono crollati fino a 0,9-1 euro il chilo e stiamo quindi iniziando a preoccuparci”.



E’ necessario che i prezzi alla produzione tornino a quotare stabilmente sopra l’euro il chilo, al fine di garantire la copertura dei costi a carico delle aziende agricole. “Prezzi sotto l’euro ci mettono in difficoltà e non sono sostenibili. Anche perché ci troviamo ad affrontare rincari netti del 40-50% per l’acquisto dei concimi”.

“La pioggia degli ultimi giorni ha un po’ rallentato le raccolte nel nostro areale – conclude – Confidiamo quindi in un rialzo dei valori e, soprattutto, che la concorrenza estera possa diminuire in futuro”.



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