Uva da tavola siciliana, una campagna dalla doppia faccia

Gianni Raniolo confermato presidente del Consorzio Uva di Mazzarrone Igp

Uva da tavola siciliana, una campagna dalla doppia faccia
Per l'uva siciliana la campagna è ormai alle ultime battute. Una campagna 2021 dal doppio volto, come riassume Gianni Raniolo, rieletto venerdì scorso alla presidenza del Consorzio di Tutela dell'Uva da Tavola di Mazzarrone Igp.



"Abbiamo vissuto una bella stagione con le uve precoci: da fine maggio a fine agosto sia la produzione che la commercializzazione sono andate bene - analizza l'imprenditore - Lo spazio sul mercato c'era, dovuto sia al ritardo della Puglia sia alla mancanza di frutta in generale, questo ha aiutato la collocazione dei nostri grappoli. Le uve tardive, invece, hanno patito: i 46°C registrati in estate nel nostro areale con due ondate di calore senza precedenti hanno stressato le piante. Nella fase di raccolta l'uva non era croccante come al solito, ha mostrato qualche problema di tenuta e di qualità".



La campagna nell'areale di Mazzarrone (Catania) è praticamente finita, Raniolo parla ancora di un 10-15% di merce che finirà nei mercati locali o in cantina, ma ci sono ancora buone partite di Black Pearl. La commercializzazione del prodotto Igp, secondo i dati del Consorzio, è arrivata a 3,5 milioni di chilogrammi. "Quando sono stato eletto presidente per la prima volta, nel 2012, il prodotto a marchio ammontava a 300mila kg. Oggi l'Uva da tavola di Mazzarrone Igp è un prodotto che si trova presso le migliori insegne di supermercati italiani, come Esselunga, Lidl, Despar, Conad, Coop, Eurospin... In questo anno così difficile il prodotto a marchio ha visto elevare il proprio valore del 20% rispetto al prodotto non Igp. Consorzio Igp vuol dire portare qualità sulle tavole dei consumatori, ovvero un’eccellenza che si tramuta in reddito per i produttori. La sfida adesso è quella di raggiungere sempre nuovi mercati con l’uva apirene, senza mai trascurare la coltivazione della regina delle uve, la nostra uva della varietà Italia, che ci permette di essere presente sulle maggiori piazze italiane ed europee da circa 40 anni. Sulle seedless anche in Sicilia c'è sempre più interesse - prosegue il presidente - negli ultimi anni le campagne di uva Italia hanno sempre registrato difficoltà: cracking, stress climatici... la coltivazione è molto oneroso, bisogna fare l'acinino e con la mancanza di manodopera attuale è tutto più complicato. Ora si stanno veramente valutando le seedless. Come Consorzio a breve lanceremo un progetto che vedrà al centro il censimento delle superfici vitate. Servirà a fare ordine nel settore produttivo, controllando le coltivazioni di qualità. Vedremo di istituire, se vi saranno i presupposti, una sorta di catasto per favorire solo le zone veramente vocate”.



La riconferma alla presidenza del Consorzio è per Raniolo motivo di orgoglio. "Mi fa piacere e continuerò a lavorare con passione per poter promuovere la nosrta uva, il nostro territorio, il nostro nome e la nostra economia - dice - Ma vorrei favorire anche un ricambio ai vertici del Consorzio stesso. Ringrazio tutti i soci per la fiducia che mi hanno accordato e accolgo questa riconferma come segno di stima e affetto nei miei confronti, come uomo e imprenditore".



Il nuovo Cda vede accanto a Raniolo i due vicepresidenti Antonello Consiglio e Fabio Roccuzzo; oltre ai consiglieri Salvatore Fisicaro, Danio Alba, Emanuele Bellassai, Salvatore Chessari, Paolo Spata e Giuseppe Cavallo.

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