Prezzi in campagna, si alza l'asticella

Francescon fa due conti: ecco quanto inciderà il boom delle materie prime

Prezzi in campagna, si alza l'asticella
Un aumento dei costi tra il 20 e il 30% e la conseguente necessità di alzare sensibilmente l'asticella del prezzo per garantire reddito ai produttori. Tra i prodotti ortofrutticoli che più di tutti saranno "segnati" dal boom delle materie prime ci sono le cucurbitacee e Bruno Francescon, nel fare due conti, arriva a una conclusione che potrebbe presagire scenari decisamente impattanti per la filiera: "Allo stato attuale, con il balzo delle spese legate all'acquisto del gasolio, alle coperture e alle plastiche per le serre,operazioni in campo come la pacciamatura, stimiamo che per i meloni il costo lieviterà di circa 3mila euro a ettaro. Di conseguenza - osserva l'imprenditore mantovano -  il prezzo soglia in campagna aumenterà di 10-15 centesimi il chilo che non sono certo poca cosa per un articolo che troppo spesso viene svenduto".



Certo, i conti si fanno alla fine e bisognerà vedere l'evoluzione dei prezzi; i carburanti da sempre sono al centro di oscillazioni anche importanti. Ma la sensazione è che non ci saranno cali significativi, nel  breve-medio periodo. Anzi. "Al di là dei costi va considerato poi il problema della reperibilità di alcuni materiali senza i quali si potrebbe determinare lo stop ad alcune colture", aggiunge Francescon.



"Una cosa è certa: bisogna accelerare il processo di riorganizzazione di filiera per arrivare a produrre sulla base di contratti vincolanti o quanto meno accordi che tengano conto anche dell’aleatorietà del mercato. Perché, come ha evidenziato proprio l'ultima, difficilissima campagna di meloni e angurie, non è più possibile coltivare con tanta professionalità e programmazione senza sapere però quanto e come si venderà, con distributori che pretendono di operare solo sul brevissimo periodo. Dal prossimo anno, una politica di questo genere sarebbe ancor di più insostenibile".

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