Attualità
Adeva allunga la vita alla frutta di IV Gamma
La startup innovativa punta ai 15 giorni. Lanciate le prime 4 referenze
Una startup innovativa che punta a rivoluzionare il segmento della frutta di IV Gamma con una soluzione capace di allungare la shelf life fino a 15 giorni. Il processo produttivo - attualmente è in corso la procedura di brevettazione - è stato messo a punto da Adeva Food: una possibile soluzione per garantire meno sprechi nel punto vendita e più freschezza a casa del consumatore.
A fondare la startup veronese quattro giovani under 36: Carlo, Andrea, Elsa e Martina. "Portare la frutta pronta al consumo da una durata di 5-6 giorni a due settimane è un risultato importante - spiega a Italiafruit News Andrea Bistaffa - Proponiamo le nostre referenze ready-to-eat in confezioni Atm (atmosfera modificata) per mantenere gli alimenti freschi più a lungo, una metodologia che rispetta le qualità del prodotto senza stressarlo. Non ci sono conservanti, il nostro è un brevetto di processo industriale in attesa di validazione".
Adeva Food al momento ha quattro referenze: ananas, cocco, mango e macedonia (ananas, melone e pesca) in formati da 150 grammi (100 per il cocco), con una battuta di cassa consigliata di 1,99 euro. Nel giugno scorso il debutto in alcuni punti vendita del Nord Italia.
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A fondare la startup veronese quattro giovani under 36: Carlo, Andrea, Elsa e Martina. "Portare la frutta pronta al consumo da una durata di 5-6 giorni a due settimane è un risultato importante - spiega a Italiafruit News Andrea Bistaffa - Proponiamo le nostre referenze ready-to-eat in confezioni Atm (atmosfera modificata) per mantenere gli alimenti freschi più a lungo, una metodologia che rispetta le qualità del prodotto senza stressarlo. Non ci sono conservanti, il nostro è un brevetto di processo industriale in attesa di validazione".
Adeva Food al momento ha quattro referenze: ananas, cocco, mango e macedonia (ananas, melone e pesca) in formati da 150 grammi (100 per il cocco), con una battuta di cassa consigliata di 1,99 euro. Nel giugno scorso il debutto in alcuni punti vendita del Nord Italia.
"Spreco vuol dire invenduto per il negozio, l'invenduto diventa rifiuto e si trasforma in un costo - aggiunge Carlo Mininno - Ecco perché aumentando la conservabilità si possono migliorare i risultati della categoria. Il nostro obiettivo è aiutare gli stessi buyer ad avere uno sfrido inferiore, minimizzando anche lo spreco alimentare".
