Dalla lotta allo spreco nascono le passate Real

Gli scarti dell'Ortomercato di Milano valorizzati nella rete solidale della Caritas Ambrosiana

Dalla lotta allo spreco nascono le passate Real
Non si abbassa l’attenzione sulla sostenibilità alimentare e, da questa estate, i pomodori salvati dallo spreco all’ortomercato di Milano rinascono nelle passate R.e.al. Come indica anche il nome (Recupero eccedenze alimentari, ndr), questi prodotti sono realizzati per i minimarket della Caritas Ambrosiana, dove si può acquistare senza denaro e per Il Grigio, cooperativa sociale di Calolziocorte (Lecco), che offre opportunità di lavoro a persone svantaggiate.



Come nascono le passate R.e.al.
“Ogni mattina gli addetti del reparto trasformazione alimentare (7 persone su 30 dipendenti complessivi, il 30% dei quali con uno svantaggio certificato) – si legge sul sito della Caritas Ambrosiana - prelevano dai banchi dei grossisti dell’Ortomercato di Milano i pomodori che rimangono invenduti e che sarebbero destinati al macero. Nel laboratorio del piccolo comune all’imbocco della Val San Martino, i frutti sono sottoposti a tutte le successive fasi di lavorazione: pulitura, mondatura, cottura, imbottigliamento ed infine pastorizzazione. Da qui poi i vasetti da 500 ml vengono ridistribuiti attraverso la rete solidale per giungere prima nei carrelli ed infine sulle tavole di chi, anche a causa della crisi prodotta dal Covid, non riesce più a mettere insieme il pranzo con la cena”.  



Le passate R.e.al. rappresentano lo sviluppo naturale del programma di contrasto allo spreco alimentare promosso da Caritas Ambrosiana. Se fino ad oggi gli ortaggi salvati dalla discarica venivano solo tagliati, imbustati e congelati; il confezionamento delle passate permette di alzare l’asticella della qualità e, in futuro, non si esclude di lavorare anche con altre verdure di stagione. 
“L’accelerazione impressa al programma anti-spreco – sottolineano dalla Caritas – è stata decisa a seguito del considerevole aumento di frutta e verdura invendute che si è registrato negli ultimi mesi in seguito alla crisi prodotta dal Covid.  L’implementazione ha permesso già nel 2020, rispetto all’anno precedente, di triplicare la quantità di prodotti alimentari freschi recuperati dall’Ortomercato”.
Francesco Manzoni, presidente della cooperativa Il Grigio aggiunge: “Quest’anno, al mese, abbiamo salvato dalla discarica in media 64 quintali di prodotto. Ma è una goccia nell’oceano. Nonostante l’intervento anche di altri operatori, le quantità che finiscono in discarica restano davvero importanti”.



Una rete solidale che continua a crescere
Nel frattempo è stata ampliata anche la rete di distribuzione degli aiuti alimentari attraverso la quale le eccedenze alimentari salvate vanno direttamente a chi ha bisogno. Con le nuove inaugurazioni a Baranzate (Mi), Ponte Lambro (Co), Pioltello (Mi), il numero degli Empori della Solidarietà è salito a 13. Oggi sono presenti, oltre che nei comuni appena citati nei quartieri di Niguarda, Lambrate e Barona a Milano (dove operano nell’ambito del Programma QuBì promosso da Fondazione Cariplo) a Cesano Boscone (Mi), Garbagnate Milanese (Mi), San Giuliano Milanese (Mi), Rho (Mi), Varese e Saronno (Va), Molteno (Lc).
Insieme ai minimarket solidali, in collaborazione con la Caritas Ambrosiana, le parrocchie hanno aperto anche le Botteghe solidali, centri di distribuzione di minori dimensioni ma che hanno mutuato lo stesso principio di funzionamento: gli utenti possono fare la spesa, spendendo alla cassa i punti solidarietà che sono caricati sulle loro tessere rinnovabili in base al loro fabbisogno.
Le Botteghe sono attualmente 12. Sono presenti a Busto Arsizio, Carnate, Carugate, Cernusco, Civate, Erba, Legnano, Olginate e a Milano (dove ce ne sono 4: nei quartieri (Bruzzano, Comasina e nelle parrocchie di Maria Madre della Chiesa e Sant’Antonio Maria Zaccaria).

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