Analisi e suggerimenti per il settore agrumicolo

Ecco cosa è successo in Spagna negli ultimi vent'anni

Analisi e suggerimenti per il settore agrumicolo
Gli agrumeti in Spagna negli ultimi vent'anni sono mutati parecchio, ma in termini di superfici questi cambiamenti hanno portato a una piccola variazione complessiva. Il numero delle coltivazioni di agrumi inferiori a 20 ettari si sono ridotte in 47.480 ovvero un 35,17% di meno. Invece le coltivazioni superiori a 20 ettari sono cresciute di 771, ovvero un 21,62% in più. Di conseguenza, gli ettari totali sono scesi dell'1,67%.

Nonostante le superfici siano leggermente calate, la produzione totale è cresciuta fino a 7 milioni di tonnellate. Si stanno abbandonando le piccole coltivazioni delle zone classiche - specialmente nelle province di Castellón y Valencia ma anche Murcia, Málaga o Sevilla - e si stanno mettendo a dimora coltivazioni più grandi in zone in cui prima non si coltivavano agrumi. Nonostante la produzione della comunità valenciana si mantenga a circa 4 milioni di tonnellate da 30 anni, la produzione è cresciuta di più in altri areali.


Superfici delle aziende agrumicole

Altro grande cambiamento è l'applicazione della legge di protezione vegetale, oltre all'introduzione di varietà con royalty e la formazione di club a numero chiuso. In questo secolo sono cresciuti il Nadorcott, Tango e Orri, che hanno raggiunto le 400.000 tonnellate di produzione durante la campagna 2020/21, con una distribuzione mensile del 75% da settembre a gennaio e del 25% da febbraio a maggio, quindi si leviga la curva di offerta mensile, che migliora la capacità di negoziare con il mercato.
Ma la cosa più importante è che i risultati economici di queste tre varietà sono migliorati molto, poiché la vendita media dei tre agrumi - in confronto ai mandarini della prima parte della campagna - è stata tra 0,30 e 0,60 euro al kg, che corrisponde a buoni risultati per la produzione.

Commercializzazione
Sono stati tre i cambiamenti più importanti per la commercializzazione: la concentrazione, l'entrata in produzione e l'incorporazione dei fondi di investimento per il settore.


Evoluzione nel numero di venditori di agrumi tra cooperative e settore privato

Quando la Spagna è entrata nel mercato comune europeo, la media commercializzata di agrumi era vicina alle 5mila tonnellate, oggi la media supera le 20mila tonnellate ma si sono persi per strada più di 500 venditori, sia privati che cooperative. Allo stesso tempo, molti dei venditori che fino a 20/30 anni fa acquistavano solo quello che vendevano, oggi hanno iniziato ad investire in aziende agricole con le quali hanno realizzato un'integrazione verticale, dalla produzione al mercato.
Dal 2013, anno in cui è entrato in vigore il fondo Miura Martinavarro, sono entrati altri 6 fondi di investimento in undici aziende agrumicole situate tra le prime 25 del settore per fatturato. Oggi il 40% del giro d'affari di queste imprese è legato a questi fondi. Quale sarà l'effetto, a medio e lungo termine? L’obiettivo comunicato è professionalizzare il settore e supportarne la crescita ma i benefici arriveranno alla produzione?



Sfide principali dell'agrumicoltura spagnola
In produzione: risolvere l'abbandono della piccola azienda agricola, integrare verticalmente la produzione con la commercializzazione, ottenere buone varietà di origine spagnola.
In commercializzazione: consolidare potenti strutture commerciali per relazionarsi meglio con la Grande distribuzione e approfittare dei fondi di investimento, affinché i benefici rimangano nel settore.
Nell'interprofessionale è fondamentale lavorare sull'argomento promozione e di apertura e difesa del settore a livello nazionale ed europeo.

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