Almería, angurie vendute a 5 centesimi al chilogrammo

La denuncia di Coag sui prezzi che non soddisfano i costi di produzione

Almería, angurie vendute a 5 centesimi al chilogrammo
Angurie vendute a 5, 10 e 15 centesimi al chilogrammo. E’ a partire da questi prezzi che si alza la protesta della Coag Almería (una delle principali entità rappresentative del settore agricolo spagnolo) per evidenziare una situazione di mercato inaccettabile da parte dei produttori.

Come riporta la testata online revistamercados.com nella zona di Almería si sta verificando un abbassamento di prezzi per angurie e meloni che non copre neanche i costi di produzione. Una situazione che lede anche il contenuto della legge della catena alimentare recentemente approvata che afferma che “il prezzo pagato al produttore deve coprire almeno i costi di produzione”.

“I compratori di anguria e melone stanno facendo affari d’oro – spiega Andrés Góngora, segretario provinciale di Coag Almería e responsabile dell’ortofrutta a livello nazionale di questa organizzazione agraria – mentre un prezzo normale di questi frutti viaggia sui 40 centesimi al chilogrammo”.



Per questi motivi, Coag Almería ha sollecitato la Agenzia di informazione e controllo agroalimentare (Aica) del Ministero dell’agricoltura per aprire un’indagine per chiarire i fatti e costringere gli acquirenti a rispettare la legge.

In attesa di una risposta istituzionale, c’è chi è già andato oltre. Venerdì scorso infatti Coexphal, associazione delle organizzazioni dei produttori di frutta e verdura di Almería ha organizzato un "ritiro simbolico" di meloni e angurie a causa della pessima situazione di mercato di entrambi i prodotti (clicca qui per approfondire).
“Due mesi fa i prezzi della maggior parte dei prodotti sono diminuiti e da allora non sono più migliorati” commentano dall’associazione.

Nonostante una situazione di mercato che lascia perplessi i produttori spagnoli, le angurie di Almería rappresentano quest’anno un prodotto dagli ottimi standard qualitativi. Ma i consumatori sembrano continuare a scegliere i frutti marocchini dai prezzi decisamente più bassi.



Una soluzione, secondo Coag Almería, potrebbe essere un accordo con la distribuzione per promuovere il melone e l'anguria spagnoli sugli scaffali. "Visto che all'agricoltore si pagano prezzi così bassi, chiediamo che anche i prezzi al consumo vengano abbassati per favorire i consumi e sbloccare il surplus che si trova nel canale commerciale". Da Coag specificano che se il consumatore trovasse un prezzo interessante sia nel melone che nell'anguria, acquisterebbe in volume e non solo "uno o due piccoli pezzi".

Ora i produttori e le organizzazioni insistono sulla necessità di adottare misure rapide perché i raccolti stanno per iniziare in altre regioni e la campagna per questi frutti estivi ad Almería è in serio pericolo.
Allo stesso tempo – sottolineano da Coag – anche per queste colture è necessaria una pianificazione, nonostante rimanga molto difficile oggi prevedere i consumi.

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