Previsioni pesche, sarà crollo storico per la Catalogna

Un terzo dei volumi in meno rispetto alla media 2016/20. Afrucat: colpa di gelo ed espianti

Previsioni pesche, sarà crollo storico per la Catalogna
Al peggio non c'è mai fine. Già nel 2020 la produzione peschicola della Catalogna - prima Regione di coltivazione del pesco in Spagna - aveva raggiunto i volumi più bassi dell'ultimo decennio, contraendosi di circa il 33% rispetto alla stagione 2019. Le prospettive per questa campagna sono addirittura peggiori. E le cause sono due: il gelo tardivo, da una parte, e gli espianti dall'altra. A dirlo è l'Aop Afrucat, attiva in Catalogna, nel suo studio - appena pubblicato - sulle stime produttive per il segmento delle pesche (clicca qui per scaricarlo). 

Nel complesso, i quantitativi dovrebbero raggiungere 306.610 tonnellate, riportando quindi un calo dell'11% rispetto al 2020 e del 34% circa rispetto alla media degli ultimi cinque anni (periodo 2016-2020). Le indicazioni peggiori ci sono per le nettarine, per le quali sono attese 121.390 tonnellate, circa il 40% in meno della media del quinquennio precedente e il 13% in meno rispetto alla produzione 2020.



Le previsioni dell'Afrucat indicano inoltre che la produzione di pesche si andrà a posizionare sulle 76mila tonnellate, il 31% in meno della media del quinquennio 2018/20 e il 5% in meno del 2020. Anche le pesche piatte scenderanno fortemente a 86.660 tonnellate (-31% sulla media del quinquennio precedente, -14% sul 2020), mentre per le percoche si ipotizza una produzione più o meno stabile a 22mila tonnellate (-5% sulla media quinquennio precedente, +4% sul 2020).

Rispetto alla media del periodo 2016/20, le due province di Lleida e Tarragona ridurranno le produzioni peschicole del 34%; Barcellona prevede un calo del 17%, mentre Girona del 16,5%. La stagione peschicola registra attualmente "un ritardo compreso tra 4 e 7 giorni", conclude l'Aop. 


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