Pomodoro, Oxford scopre come controllare la maturazione

Il prof Jarvis: «Il nostro studio, pubblicato su Nature Plants, avrà effetti concreti»

Pomodoro, Oxford scopre come controllare la maturazione
L'Università di Oxford ha scoperto che il processo complessivo di maturazione dei frutti nel pomodoro (compresi i cambiamenti di colore e l'ammorbidimento) può essere modificato - accelerato o rallentato - modificando l'espressione della proteina SP1 situata negli organelli subcellulari chiamati plastidi. Ciò offre una nuova opportunità per il miglioramento delle colture agricole.

I risultati della ricerca britannica sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica Nature Plants (clicca qui per leggere la pubblicazione) e forniscono una base teorica per la modifica o la manipolazione della maturazione di frutti carnosi come i pomodori. 

Il professore Paul Jarvis (foto sotto) del Dipartimento di Scienze vegetali dell’Università di Oxford, coautore dello studio, ha sottolineato che questa scoperta potrà avere un impatto concreto sul miglioramento delle colture agricole. 




"Le proprietà della SP1 rivelate nel nostro studio - spiega lo scienziato della più antica università del mondo - dimostrano che ha un potenziale reale come tecnologia per il miglioramento delle colture. Essa potrebbe ad esempio essere utilizzata per sviluppare varietà di frutti carnosi a fruttificazione precoce o tardiva, o per migliorare la trasportabilità o la conservabilità dei frutti ritardando la maturazione, senza compromettere la qualità del frutto maturo". 

“Ritengo affascinante che la quantità di una singola proteina presente in minuscole strutture subcellulari, quali sono i plastidi, possa avere conseguenze di così vasta portata sulla maturazione dei frutti nel pomodoro".

Il lavoro si basa sulla modifica dell'espressione del gene SP1 (e del relativo gene SPL2) in piante di pomodoro transgeniche. Le piante transgeniche con livelli ridotti o elevati di espressione di SP1 sono state studiate in dettaglio, utilizzando una gamma di tecniche tra cui la fenotipizzazione, la microscopia elettronica, l'analisi di espressione genica e la metabolomica. Il lavoro è stato finanziato dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc).



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