Frutta estiva, i volumi di vendita diventano importanti

Cresce la domanda per meloni e drupacee. Perla (Caar): «Solo il cocomero va male»

Frutta estiva, i volumi di vendita diventano importanti
Le drupacee ed i meloni iniziano a prendere il sopravvento sulla frutta invernale, mentre l'anguria continua ad essere in difficoltà. "Le vendite di mele e pere sono rallentate in maniera decisa nell'ultima settimana. Questi due prodotti autunno-invernali sono stati rimpiazzati con pesche e nettarine, albicocche, ciliegie e meloni che stiamo movimentando in volumi importanti. L'articolo estivo più penalizzato è il cocomero, a causa del clima poco caldo che finora non ne ha favorito il consumo", spiega a Italiafruit News Giampiero Perla, co-titolare della Bdl, azienda di commercio all'ingrosso operante presso il Caar di Rimini.

Per il melone, i risultati della Bdl sono degni di nota. "L'andamento commerciale dei prodotti siciliani, finora, è stato sempre buono - sottolinea Perla - Il Red Falcon si è distinto bene con prezzi che, negli ultimi giorni, sono aumentati fino a 2-2,20 euro il chilo per la contrazione dell'offerta disponibile. Da questa settimana, poi, abbiamo iniziato a distribuire i primi meloni dell'areale di Battipaglia (Campania), delle varietà Talento F1 e SV7881ML, con un posizionamento di prezzo che va dai 1,3 ai 1,5 euro il chilo. La qualità delle produzioni campane è discreta".


Melone Red Falcon a marchio The Bomb, nuovo brand della Master Fruit di Licata 

Un forte dinamismo si riscontra per il mercato delle ciliegie Bigarreau: "Stiamo vendendo il prodotto della Puglia, che spicca per bellezza, e la merce locale romagnola. Ma anche le Ciliegie di Vignola Igp, entrate sul mercato proprio nella giornata di oggi (martedì 18 maggio per chi legge, ndr)". L'aumento dell'offerta ha portato i prezzi su livelli migliori per la vendita: "La merce bella di grossa pezzatura si sta vendendo dai 6 ai 7 euro il chilo, rispetto ai 8-9 euro il chilo della scorsa settimana. Il livellamento dei prezzi ci sta consentendo di vendere molti più volumi di ciliegie".


Ciliegie pugliesi dell'azienda Coniglio 

"Anche per pesche e nettarine c'è un buon interesse del mercato, specialmente per le pezzatura medio-grosse", conferma il grossista che sta distribuendo le pesche spagnole di calibro A a 1,6-1,8 euro/kg, di calibro AA a 2-2,2 euro/kg e di calibro AAA (quasi introvabili) a 3 euro/kg. Per le nettarine, i prezzi medi di ognuna delle tre pezzature appena indicate sono più alti di circa 0,2 euro/kg. "La prossima settimana, per le pesche e nettarine spagnole, dovrebbe esserci un piccolo buco di mercato dovuto alle conseguenze del gelo primaverile su alcune varietà. Per la distribuzione delle produzioni italiane aspettiamo ancora altri 7-10 giorni, quando ci sarà la possibilità di reperire maggiori quantità di frutti validi dagli areali del Sud Italia”.

"Le vendite delle albicocche, in termini di volumi, sono diventate significative dai primi giorni di questa settimana. La merce della Basilicata, della varietà Mikado e Mogador, sta mostrando una buona pezzatura ed un grado brix soddisfacente”. 


Albicocche lucane dell'Op Ancona

La richiesta di cocomeri prosegue invece lentamente per via delle condizioni meteo altalenanti: “Questo frutto richiede un clima caldo per poter essere venduto bene. Attualmente le produzioni siciliane presentano una buona qualità e si aggirano sui 0,8-0,9 euro/kg”.

“Secondo le aspettative dei nostri fornitori italiani di cocomeri, a giugno ci dovrebbe essere una offerta inferiore a quella dello stesso mese dell’anno scorso, come conseguenza del gelo tardivo d’inizio aprile che ha danneggiato numerosi impianti del periodo precoce - conclude Perla - Molte aziende agricole colpite dal freddo hanno riseminato i meloni. Di conseguenza, il comparto produttivo ipotizza che per il mese di luglio ci potrà essere un po’ di accavallamento”. 


Meloni della piana del Sele (Campania) prodotti dall'azienda Cerro 

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