Esselunga e Ferrero tra i top brand italiani

Esselunga e Ferrero tra i top brand italiani
La pandemia è stato un duro colpo per società e mercati, ma, nonostante tutto, il valore economico dei marchi italiani aumenta. Una dato che non riguarda solo quelli di lusso, la cui luce e prestigio continuano a brillare nei tempi difficili, ma pure quelli di food, beverage e gli alcolici, con il gruppo Ferrero a fare da capofila e Aperol a registrare un significativo 54% di crescita. È il «verdetto» del report di Kantar Group, società di analisi dei dati e consulenza con sede a Londra, che dal 2018 prende in considerazione il brand value dei primi 30 marchi italiani stilando una classifica annuale (la BrandZ Top 30 most valuable italian brands).

Ferrero primo nell’alimentare
La crescita totale, cioè se si considera il valore complessivo di tutti i brand, è stata dell’11% nell’ultimo anno: percentuale pari a 114,6 miliardi di dollari. Al primo posto della classifica - pubblicata dopo un’analisi che include più ambiti, da quelli strettamente finanziari a un discorso che coinvolge i consumatori, la sostenibilità e la comunicazione c’è Gucci, con un brand di 33,8 miliardi di dollari. Primo nella moda e nel lusso che rappresenta il 42% del valore di tutta la griglia relativa al 2021. Anche il settore alimentare dice la sua, però, confermando l’appeal del made in Italy nel mondo. Sono 3 infatti i marchi del food inseriti nella top ten, tutti legati alla Ferrero: il primo fra questi, quarto della classifica totale, è Kindercon un valore di 8,9 miliardi di euro e una crescita del 17% rispetto allo scorso anno. Seguono Nutella al settimo posto con un valore di 3,8 miliardi di dollari e Ferrero Rocher con 2,9 miliardi. Crescite rispettive del 16 e 15 per cento. L’altro brand del settore alimentare presente nella cerchia dei migliori 30 è Barilla al ventunesimo posto (1,089 miliardi di valore, crescita dell’1%). Risultati positivi grazie a strategie di comunicazione e a un marketing innovativo che hanno allargato e soddisfatto il bacino di consumatori.

La crescita di Aperol
Poi c’è Esselunga, inserito nella categoria retail come penultimo marchio in griglia con 708 milioni di euro. Bene anche beverage e alcol , dicevamo, grazie ad Aperol, ventitreesimo con 1,050 miliardi di valore e una crescita notevole del 54%; Lavazza, venticinquesimo con 974 milioni e 24%; e Campari, ventisettesimo con 739 milioni. Chiude la classifica San Pellegrino, 704 milioni di valore. Chissà se questi risultati riflettano, seppur in parte, una tendenza agli aperitivi casalinghi anche nei lockdown. Quello che colpisce sicuramente è la performance di questi brand durante le chiusure di bar, ristoranti ed uffici. I traguardi di Aperol sono emblematici: in questo caso è stata premiata una campagna di comunicazione virtuale molto efficace. Un riconoscimento va anche alla Ichnusa: premiata come «Most Meaningful Brand» è riuscita secondo Kantar è riuscita a saldare il legame con i propri consumatori, creando un forte senso di affinità e identità.

La forza del marchio nei tempi più duri
Federico Capeci, Ceo Kantar Italy, Greece & Israel- Insights Division, ha commentato così i risultati dello studio: "È durante i periodi più difficili che la forza del brand mostra il suo impatto. In un anno turbolento, (i marchi della top 30, ndr) hanno offerto una certa stabilità, affidabilità e continuità, che i consumatori hanno apprezzato. Oggi è più importante che mai sapere cosa pensano i clienti e rispondere rapidamente. I brand hanno bisogno di strategie che pensino all’oggi, guardino al futuro e siano implementate con rigore per il successo a lungo termine".

Fonte: Corriere.it