«Pomodori, l'alta qualità per ingrosso e dettaglianti»

Coop Sole e Natura (Siracusa): la Gdo fa contratti sulle quantità, viviamo al ribasso

«Pomodori, l'alta qualità per ingrosso e dettaglianti»
Se la qualità salva molti prodotti dagli andamenti negativi dei mercati, è altrettanto importante scegliere tramite quali canali veicolarla. Non ha dubbi la cooperativa Sole e Natura di Pachino (Siracusa) che commercializza il suo prodotto principe, il pomodoro, solo tramite i mercati all’ingrosso (da Roma in su) e i dettaglianti.

“E’ l’unica scelta possibile per mantenere intatti il valore dei prodotti in primis e del nostro territorio, conosciuto ovunque per il suo clima mite e il suo terreno salino dall’elevata fertilità” spiega a Italiafruit News Giuseppe Sirugo, legale rappresentante e commerciale dell’azienda.

La cooperativa, composta da 15 soci, si estende su superficie 150mila metri ed è specializzata nel pomodoro insalataro marinda (che rappresenta il 70% della produzione) e in ciliegino, datterino e pixel (pari al 30% della produzione).



“Con il Marinda arriveremo fino a fine maggio e inizio giugno – specifica Sirugo – la nostra attività massima è nei mesi da metà ottobre fino a fine maggio, dopo di che ci fermiamo perché le temperature si alzano troppo e tendono a promuovere le fitopatie. Stiamo vendendo questo prodotto dai 4 ai 5 euro al chilo sui mercati e dagli 8 ai 10 euro al chilo per i dettaglianti, mentre i datterini raggiungono all’ingrosso una quotazione che va dai 3 ai 4,20 euro al chilo”.

L’azienda coltiva l’80% del suo prodotto in serra, mentre il restante 20% è dedicato alla coltivazione fuori suolo con una tecnica automatizzata per la concimazione.
Tutti i prodotti dell’azienda sono commercializzati tramite i brand “Sole e Natura” e “Sonsilia” (che significa figlio di Sicilia).

E’ sempre più faticoso l’impegno per la qualità – ribadisce Sirugo - oggi ai produttori viene chiesto di preferire i quantitativi, perchè è su questi che fa i conti la Gdo, non di certo sul valore dei prodotti. L’Italia è diventata un ‘Paese al ribasso’ in cui non esiste più la concorrenza. Senza contare che i produttori devono fare i conti con incertezze quali malattie, clima, norme sempre più stringenti soprattutto per i fitosanitari e i costi delle assicurazioni ancora troppo alti”.

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