«Meloni e drupacee, aspettiamo un rialzo delle temperature»

Gamma Frutta (Maap): vendite discrete con i ristoranti aperti, c'è ottimismo

«Meloni e drupacee, aspettiamo un rialzo delle temperature»

Con un meteo che divide in due l’Italia, bel tempo al Sud e temperature ancora basse al nord, non è facile spingere sui mercati settentrionali i prodotti più estivi come meloni e drupacee.

“Le vendite dei meloni e delle drupacee risentono delle temperature, che al nord est non sono particolarmente buone e nemmeno il canale della Gdo risolleva la situazione con i suoi acquisti”, spiega a Italiafruit News Simone Volpato, responsabile commerciale di Gamma Frutta, grossista del Maap di Padova specializzato per la Gdo italiana (che rappresenta il 55% del fatturato) e per quella estera (Ungheria, Slovenia, Croazia, Bosnia, Austria).

E continua: “C’è comunque dell’ottimismo, in parte per il meteo destinato a migliorare e anche per la riapertura dei ristoranti e del canale Horeca, che contribuiscono a mantenere le vendite discrete. Da questo fine settimana probabilmente si incrementeranno i volumi mentre i prezzi tenderanno a stabilizzarsi”.

I meloni commercializzati da Gamma Frutta sono di provenienza siciliana e “registriamo prezzi pari a 1,50-1,60 euro al chilo per le varietà come Red Falcon, mentre Saetta e Rais viaggiano su 1,10-1,20 al chilogrammo”, specifica Volpato.
Le drupacee come pesche, nettarine, prugne e ciliegie sono tutte di provenienza spagnola, anche se non c’è un esubero di prodotto a causa dei problemi climatici registrati nella penisola iberica.
“Solo per le albicocche abbiamo già qualche frutto a provenienza italiana, si tratta di varietà Ninfa coltivata in serra che vendiamo all’80% all’estero a 1,50 al chilo – dice il commerciale –  mentre il prodotto spagnolo viene venduto a 3 euro al chilo. Questi ultimi sono frutti eccezionali visivamente ma non molto a livello organolettico: sono albicocche colorate e turgide ma lasciano un po’ desiderare a bontà”.


Buona invece la qualità di pesche e nettarine spagnole: i frutti extra, dal calibro 20-22 e già lavorati in padella monostrato, sono venduti da Gamma Frutta a 4 euro al chilo.
Contiamo di partire mercoledì prossimo con pesche e nettarine dalla Basilicata e dalla Sicilia – aggiunge Volpato – anche se il prodotto spagnolo resisterà ancora per un mese abbondante. Dopo di che vedremo l’evolversi degli areali emiliano romagnoli e piemontesi, costretti a fare i conti con le conseguenze delle gelate”.



Per quanto riguarda gli ortaggi, il prodotto ‘principe’ commercializzato da Gamma Frutta è l’asparago verde. “Vendiamo il prodotto di calibro 12-12 sui 3 euro al chilogrammo – dicono dall’azienda – la provenienza è per la maggior parte foggiana e ferrarese. Questi asparagi rimarranno sul mercato fino al 20 di maggio circa”.
L’azienda commercializza anche piselli – prodotto campano e pugliese venduto a 2-2,50 euro al chilo – e fagiolini italiani a 3,50 euro al chilo.


In abbondante fase di discesa si trovano gli agrumi. “Abbiamo finito la stagione del tarocco tradizionale e ora iniziamo con le varietà tardive che sono però molto costose e si vendono con fatica – conclude Volpato – anche la navelina italiana sta finendo mentre inizia ad arrivare prodotto dall’Egitto. Il limone invece ha patito molto la chiusura di mense e ristorazione con vendite al minimo”.

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