«Vendite in calo, margini a picco»

Papetti (Brescia): affari giù del 25-30% sul 2020. C'è richiesta di agrumi, non di drupacee

«Vendite in calo, margini a picco»
Una "coda" di aprile in forte flessione e un avvio di maggio sottotono per l'ingrosso ortofrutticolo: questa l'analisi di Danilo Papetti, storico imprenditore attivo al Mercato di Brescia. "Poca gente, poco movimento e pochi affari, rispetto allo scorso anno registriamo un calo nell'ordine del 25-30% che si è manifestato a partire dalla seconda metà del mese scorso", sintetizza l'operatore. 



"Sicuramente il clime poco primaverile ci mette del suo: pesche e albicocche non vengono prese in considerazione e non hanno mercato, anche perché il prodotto è poco saporito e i prezzi alti; paradossalmente si mangiano ancora clementini d'Israele, i cui listini sono davvero importanti, tra 2,70 e 3,50 euro il chilo per il premium, tra 2,50 a 2,80 per la prima categoria con buone richieste persino per la seconda categoria, che in inverno era impossibile vendere".

Per quanto riguarda le altre referenze, puntualizza Papetti, trend senza sussulti per le nespole mentre i prezzi delle fragole appiano in netto  calo: "Dieci giorni fa le Candonga si collocavano a 6-6,50 euro il chilo, oggi (ieri per chi legge ndr) non hanno superato i 3,50 euro il chilo". 



Andamento nella norma per le mele che procedono senza exploit: "Ci sono tante varietà ma le richieste sono limitate". "In generale - conclude il grossista bresciano - i margini si sono ridimensionati considerevolmente, in questa fase è già tanto riuscire a coprire le spese. C'è chi non ce la fa. La nostra è un'attività difficile ed economicamente rischiosa. Però non ci lamentiamo: finora abbiamo sempre lavorato e non è poco, di questi tempi".

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