Dalla distribuzione

Zona arancione e zero turisti, Mercato di Cagliari in crisi

Pisano: contrattazioni e prezzi sottotono anche per l'ortofrutta primaverile

Il vento di "ripresa" che in questo mese di marzo sta spirando in alcuni Centri agroalimentari italiani non lambisce il Mercato ortofrutticolo di Sestu (Cagliari): "I consumi restano decisamente sottotono e la nuova chiusura della ristorazione scattata lunedì scorso dopo alcune settimane di zona bianca ha contribuito a peggiorare la situazione", commenta Cenzo Pisano, che oltre a gestire l'omonima azienda è presidente dell'ente gestore Coagri.

"La Sardegna del resto è un'isola con poco più di un milione e mezzo di abitanti e lo stop all'Horeca, insieme alla crisi del turismo determinata anch'essa dall'emergenza sanitaria, sta avendo ripercussioni non indifferenti anche sulla filiera ortofrutticola e sul mondo dell'ingrosso".

Ecco allora che, nonostante la carenza di alcune referenze di stagione, come le fragole e i carciofi, falcidiate dal gelo dei giorni scorsi, i conti non tornano: "Il sole di oggi (ieri per chi legge ndr) non ha accelerato le contrattazioni. Tra gli articoli spiccano gli asparagi selvaggi locali, venduti a circa 13 euro il chilo, mentre le fragole di media qualità si collocano tra i 7 e gli 8 euro per cassettina da un chilo e mezzo; quotazioni inferiori allo stesso periodo dello scorso anno per gli agrumi, sia nel caso delle arance sarde che dei mandarini di Sicilia, questi ultimi fermi attorno ai 70 centesimi il chilo, mentre le melanzane arrivano all'euro, il pomodoro Camone si attesta tra 1,70 e 2 euro e il Grappolo tra 1,30 e 1,40".

"I carciofi di Sardegna che mostrano una qualità elevata - aggiunge Pisano - si vendono tra 1,20 e 1,30 euro al chilo, a fronte di quantitativi modesti; sotto l'euro il finocchio, tendenza piatta e listini nella media per mele e pere". "Speravamo in un risveglio che ancora non c'è stato, le prospettive restano molto incerte", conclude l'esponente del Mercato all'ingrosso cagliaritano.