Campania Patate verso il mondo del retail

Campania Patate verso il mondo del retail
L’organizzazione dei produttori Campania Patate Sca arl, nella persona del suo presidente Giuseppe D’Aniello, ha deciso di comunicare al mercato pataticolo l’utilizzo della varietà giusta per le destinazioni d’uso, partendo da un punto fermo, l’industria. 

Una volta individuata la varietà idonea, ha iniziato lo stesso percorso al consumo (Professionale e Casalingo). La promozione di questa attività è affidata alle figure professionali del direttore Vincenzo Albano e del responsabile commerciale Antonio Galeota: mentre uno si interfaccia con l’industria, l’altro si dedica alle relazioni con il mondo dei retailer e dell’Horeca.




Con le sue diverse varietà di tuberi, oggi Campania Patate rifornisce le industrie più rappresentative del mercato nazionale, sia quelle che si occupano della trasformazione degli snack che quelle che producono gnocchi e minestroni. 

Ora l’azienda ha intenzione di investire sul settore del consumo, nonostante questo passaggio rappresenti uno step più difficoltoso, oltre che più costoso.
Come? Il consumatore viene informato, che per ottenere dei buoni risultati deve utilizzare la varietà idonea di patata. Concetto che viene espresso nelle parole nome e cognome: se il primo indica la destinazione d’uso, il secondo rappresenta il Dna del seme – ovvero la varietà – che garantisce la costanza qualitativa e il gusto della patata.

In base a queste classificazioni, Campania Patate ha individuato tre categorie di tuberi: Crisps4all la patata fresca per la frittura professionale (Categoria C), la Crock4all la patata fresca per crocchè e gnocchi (categoria B/C) e le Talentine le patate a pasta soda ideali per la cottura al forno o da insalate (Categoria A).



“La mission di questa iniziativa – specifica l’azienda – è garantire al cliente l’assenza di sorprese dopo l’acquisto. Stiamo sviluppando questo percorso anche con il prodotto convenzionale, dove a fare da padrona è sempre la caratteristica del prezzo più basso. Che cosa serve a questo punto? Una condivisione tra l’industria e il distributore che responsabilizzi i produttori: questi ultimi si sentono gratificati e sempre più inclini a seguire il percorso avviato da D’Aniello”.

Fonte: Campania Patate