«Siamo merce di scambio? Forse è un bene»

Zanon (Fedagromercati Vicenza): «Ecco di cosa ha bisogno l'ortofrutta. Aziende protagoniste»

«Siamo merce di scambio? Forse è un bene»
Le trattative politiche per individuare il nuovo ministro dell'agricoltura dopo le dimissioni di Teresa Bellanova e le esigenze del settore. Due concetti che dovrebbero marciare di pari passo e che, invece, sono purtroppo distanti anni luce, come abbiamo ribadito la settimana scorsa. Proprio in relazione all'articolo "Siamo merce di scambio" ci scrive Luca Zanon, referente di Fedagromercati per il Mof di Vicenza.



L'articolo solleva un problema sicuramente presente, quello del poco interesse verso il nostro settore. Avete ragione, dell'ortofrutta non interessa nulla a nessuno a Roma. Un settore a bassa marginalità, dove - lo dico senza mezzi termini - è difficile mangiarci sopra, in cui situazioni ed operatori cambiano troppo velocemente per poter garantire rendite di posizione a chicchessia e dove, di fondo, non vale la pena per la politica investire tempo e risorse perchè è difficile passare all'incasso in campagna elettorale.

Tuttavia, qual è l'alternativa a questo disinteresse? Dubito che eventuali impulsi da parte dello Stato possano portare un impatto positivo per il settore. Davvero abbiamo bisogno che vengano da Roma a spiegarci di cosa ha bisogno l'ortofrutta italiana? Lo sappiamo già: digitalizzazione, un aumento della qualità che si traduca in prezzi più alti, un accorpamento della miriade di produttori in Op efficienti e competitive all'interno dei mercati internazionali, investimenti sulla ricerca (o lasciamo che il prossimo Orri lo scoprano di nuovo gli spagnoli e continuiamo a piantare il tarocco che ormai costa meno dell'imballaggio in cui viene lavorato?).

E devono essere le aziende stesse del settore a farsi protagoniste di questa rivoluzione, perchè solo grazie all'indirizzo dato dal libero mercato possiamo gestire le poche risorse che abbiamo per investire in modo efficiente. Non abbiamo bisogno di guru che ci vengano a spiegare il nostro lavoro, o di personaggi che pensino di aver risolto i problemi dell'ortofrutta italiana spedendo un container di arance in Cina. "No, mio signore Aragorn, noi siamo soli", diceva Re Théoden nel Signore degli Anelli. E vista l'alternativa, forse è meglio cosi.

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