Quarta gamma, stop alle malerbe col robot

Team di ricerca italiano progetta una macchina su misura per le baby leaf

Quarta gamma, stop alle malerbe col robot
Una nuova tecnologia robotica, fabbricata in Italia, punta a rivoluzionare il modo in cui i produttori di quarta gamma eliminano le malerbe all’interno delle serre di valeriana, rucola e spinacino. Dietro a questa innovazione c'è un gruppo di lavoro ristretto capitanato dal progettista Paolo Ferrentino, che sta portando avanti un progetto di ricerca presso due aziende agricole, una di Bergamo e l’altra di Salerno. 

“Abbiamo creato una macchina robot computerizzata, dotata di sistemi di intelligenza artificiale e di visione artificiale, che può muoversi dentro le serre in totale autonomia per riconoscere le erbe infestanti ed eliminarle attraverso un braccio meccanico”, annuncia a Italiafruit News lo stesso Ferrentino. 

Da sempre la rimozione delle malerbe è una partica che viene eseguita manualmente dagli operai. Un'attività fondamentale per salvaguardare la qualità del prodotto finale e che negli ultimi anni è diventata ancora più strategica a fronte della drastica contrazione dei diserbanti ammessi dall'Unione europea. In alcune zone dell’Italia, inoltre, la crescente difficoltà a reperire forza lavoro interessata a svolgere questo compito sta creando non pochi problemi ai produttori di quarta gamma. 


Rilievo fotografico delle malerbe attraverso il robot

“Il nostro progetto di ricerca si pone l’obiettivo di garantire l’asportazione automatizzata delle infestanti nei principali distretti italiani della quarta gamma, salvaguardando al tempo stesso la qualità e la salubrità delle baby leaf da imbustare”, evidenzia ancora Ferrentino. 

“Un altro beneficio potenziale della macchina è il netto abbattimento del costo della manodopera”, aggiunge Marco Valerio Del Grosso, agronomo esperto in quarta gamma che sta seguendo le prove in serra in Campania e Lombardia. “Partito due anni fa, il progetto di ricerca è arrivato oggi a una fase di sperimentazione avanzata. In queste settimane stiamo infatti cercando di creare un data-base fotografico per consentire al robot di riconoscere le erbe cattive da quelle buone negli impianti di valeriana, rucola e spinacino. Solo in seguito si passerà alla parte operativa, valutando dettagliatamente la tecnica di asportazione tramite un braccio meccanico. Siamo interessati a studiare anche il metodo dell’elettrocuzione, utile a bruciare le erbe infestanti fin sotto alle loro radici”.

“Il nostro robot sarà perfezionato - conclude il progettista Ferrentino - sia nella forma che nella tecnologia per rispondere al meglio all’orografia e alle caratteristiche dei suoli dell’Italia. Pensiamo che il progetto possa essere portato a termine nel corso del 2021”.

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