«Il virus ToBRFV è ormai fuori controllo»

Cresce l'allerta in Sicilia. Davino: colpito il 40-45% dei pomodori in serra

«Il virus ToBRFV è ormai fuori controllo»
Segnalato per la prima volta nell'ottobre del 2018 in Sicilia, il Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV) si è diffuso con una velocità spropositata nel territorio della cosiddetta "fascia trasformata", racchiusa fra le quattro province di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta ed Agrigento. "A distanza di due anni esatti dalla prima segnalazione, la situazione appare già fuori controllo per quanto riguarda il pomodoro da mensa in coltura protetta. In questo caso si può infatti stimare che oggi circa il 40-45% delle piante presentino l'infezione da ToBRFV", avverte Walter Davino, professore di Patologia vegetale presso l'Ateneo di Palermo

Le conseguenze all'interno delle serre sono rilevanti e repentine. Basti pensare che “una piantina di pomodoro che ha sintomi compatibili con la nuova virosi può arrivare ad infettare fino al 70% delle coltivazioni della serra nel giro di soli tre mesi”, secondo i dati finora raccolti dal team di ricerca coordinato da Davino. Che aggiunge: “Il ToBRFV può inoltre portare le piante malate a limitare i volumi di raccolta, anche del 30-40% rispetto agli standard”.

Le produzioni con sintomi d’infezione vanno sempre eradicate con l’accortezza di rimuovere anche le piantine più vicine ad esse. Ma per evitare l'ulteriore sviluppo del virus, i coltivatori siciliani devono stare attenti a rispettare altre semplici regole. "Ovviamente, per prima cosa, bisogna mettere a regime piante certificate come libere da ToBRFV - rimarca Davino - Poi è fondamentale suddividere la forza lavoro in funzione delle serre, in quanto questo virus è altamente contagioso anche per via meccanica. Per capirci meglio: un operaio che segue due serre, dovrà sempre lavorare in quelle fino al termine della campagna. Occorre dunque evitare anche il passaggio di lavoratori da un'azienda all'altra”. 



“Per gli stessi motivi è opportuno fare indossare camici, guanti e copri-scarpe usa e getta ad ogni persona che entra nella struttura serricola. Il camice, in alternativa, può essere anche in materiale di tessuto, a patto che venga sempre lavato alla fine di ogni giornata”.

A incidere sulla diffusione del virus i comportamenti errati di alcuni produttori, ma anche il cattivo passaparola tra gli stessi operatori. "In passato molte aziende agricole non hanno denunciato casi di ToBRFV per la convinzione che si trattasse di un patogeno da quarantena, cosa che non è assolutamente vera - precisa il professore di Patologia vegetale - C'era quindi la paura infondata di dover chiudere le aziende agricole e/o di perdere completamente il raccolto. ToBRFV è invece un patogeno inserito nell'Alert List dell'Ue; ciò significa che le decisioni di contenimento sono rimandate ai singoli Stati Membri".

Il contesto generale è comunque allarmante e solo la ricerca genetica delle case sementiere, a questo punto, potrà dare la possibilità alla filiera siciliana del pomodoro da mensa di superare la nuova virosi. Non sarà però un percorso breve. “Di solito passano sempre 5-8 anni dal momento in cui arriva una nuova malattia da virus a quando si riescono a trovare varietà resistenti, o quantomeno tolleranti, che siano in grado di dare buone risposte dal punto di vista agronomico e produttivo. Credo quindi che prima dei prossimi 2-3 anni, i produttori non avranno la possibilità di impiegarle”.

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