«Pere, gli estirpi dell'Abate sono già iniziati»

Ecco le misure dell'Emilia-Romagna per salvare la frutticoltura

«Pere, gli estirpi dell'Abate sono già iniziati»
Al Nord Italia la maculatura bruna/alternaria sta minando la raccolta della pera Abate Fetel, la varietà maggiormente coltivata a livello nazionale. Un tema sul quale abbiamo raccolto molte testimonianze nell’ultima settimana e che, lunedì 7 settembre, è stato trattato anche dal telegiornale regionale dell'Emilia-Romagna.

La troupe di Rai 3 ha fatto visita all'azienda agricola di Atos Bortolotto, importante imprenditore di Poggio Renatico (Ferrara) che ha usato parole forti per portare all’attenzione delle istituzioni il problema della maculatura bruna: "Parliamo di una varietà, l'Abate - ha detto - che è la colonna portante della frutticoltura pericola dell'Emilia-Romagna. Se la sua produzione viene in compromessa in questo modo, si rischia un domani di non avere più frutteti ed aziende agricole che li portano avanti poiché noi pericoltori siamo già al limite della sostenibilità. Molti stanno già estirpando".



L’impossibilità di utilizzare una serie di agrofarmaci contro le patologie fungine, recentemente banditi dall’Unione europea, viene ritenuta come la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Diverse organizzazioni agricole, nelle ultime settimane, hanno sollecitato interventi immediati da parte della Regione e al Governo, considerando che "i danni da maculatura bruna si aggirano a oltre il 50% e in alcuni casi superano l’80%”, come ha spiegato nello stesso servizio tv Gianluca Vertuali, vicepresidente di Confagricoltura Emilia-Romagna (nella foto sottostante). Il quale ha chiesto anche di poter valutare la "reintroduzione per un paio d’anni di molecole efficaci, come è successo in altri Paesi europei (in Francia con la barbabietola da zucchero, ndr)". 


 
La risposta dell'assessorato all'agricoltura della Regione non si è fatta attendere. Ieri, infatti, l'assessore Alessio Mammi ha annunciano specifiche misure di sostegno nell'ambito di un tavolo tecnico svoltosi alla presenza di più di 40 produttori e organizzazioni del mondo dell’ortofrutta: "Gli strumenti che intendiamo attivare - ha precisato l'assessore Alessio Mammi - hanno l’obiettivo di contrastare, da un lato, la diffusione e gli effetti devastanti della maculatura, dall’altro quello di sostenere le aziende danneggiate e già duramente colpite in precedenza da cimice asiatica e gelate tardive”.

Come prima misura, attraverso uno specifico report del servizio Fitosanitario regionale, “verrà avviato l’iter per la richiesta al Governo di indennizzo dei danni nell’ambito del Decreto legislativo 102/2004 che regola gli interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole”. La maculatura bruna non rientra infatti tra le avversità e fitopatie assicurabili ed è perciò possibile richiedere, una volta accertata l’origine dei danni e delimitate le aree colpite, l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale previsto dal decreto. 



“Per quanto riguarda il controllo chimico e le strategie di difesa integrata - prosegue Mammi - verrà riattivato, nell’ambito della Consulta agricola regionale, il tavolo tecnico per la gestione dell’emergenza fitosanitaria già operante per la cimice asiatica, mentre per l’individuazione di soluzioni più strutturali si farà affidamento a progetti di ricerca già avviati e finanziati, come il progetto Goi (Gruppo Operativo per l’Innovazione) sulla maculatura bruna finanziato con 359mila euro attraverso il Programma di sviluppo rurale e ad altri progetti all’interno dei Programmi delle Organizzazioni di produttori attivati con le risorse messe a disposizione dall’Ocm Ortofrutta. Sempre nell’ambito dell’Ocm Ortofrutta - sottolinea l’assessore - sarà possibile istituire e utilizzare lo strumento dei fondi di mutualizzazione per il ristoro dei danni, sull’esempio di quanto alcune Organizzazioni di produttori stanno approntando per i danni da cimice asiatica sfruttando le specifiche disposizioni del Regolamento Ue 465/2020”.

L’assessore Mammi ha poi ribadito il suo impegno a tutti i livelli, in particolare con Governo e parlamentari emiliano-romagnoli, per sostenere il settore dell’ortofrutta attraverso un incremento delle risorse stanziate per l’indennizzo dei danni dalle gelate tardive e un’accelerazione delle procedure di erogazione degli indennizzi per i danni da cimice asiatica le cui richieste ammontano per la sola Emilia-Romagna a oltre 90 milioni di euro. Ha infine annunciato la disponibilità da parte della Regione ad investire risorse straordinarie del bilancio regionale, oltre a quelle già messe in campo con il Psr e l’Ocm Ortofrutta, per un progetto di rilancio del comparto della pera che veda uniti tutti i soggetti della filiera.

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