«Ortofrutta del futuro tra automazione e realtà virtuale»

Alessandro Turatti fa il punto sui nuovi trend dell'industria di settore in tempo di pandemia

«Ortofrutta del futuro tra automazione e realtà virtuale»
“La pandemia attuale è solo l'ultima di una lunga serie di crisi globali: come hanno dimostrato gli eventi passati, i cambiamenti in corso sono destinati ad accelerare alcuni trend e a ridefinire l’industria in cui operiamo, quella dell'ortofrutta”: parla così Alessandro Turatti, Ceo e presidente di Turatti North America. L’imprenditore risiede da anni in California per gestire la sede nordamericana del gruppo a Salinas e condivide con Italiafruit News alcune riflessioni sui cambiamenti epocali in corso negli Stati Uniti, ma non solo.

Fondato a Cavarzere (Venezia) nel 1869, il sodalizio è ai vertici mondiali nella progettazione e realizzazione di macchine e impianti per la lavorazione alimentare e in particolare per la quarta gamma. A dicembre 2019, Taste of Italy, fondo italiano specializzato nel settore agroalimentare gestito da DeA Capital Alternative Funds Sgr, ha acquisito una partecipazione del 69,3% del Gruppo intendendo rafforzarne la strategia di crescita in Italia e all’estero, consolidandone il posizionamento nel contesto globale.



“Dal nostro osservatorio privilegiato di fornitore di alcune delle aziende più prestigiose del settore - spiega Alessandro Turatti - possiamo confermare come l’automazione di processo stia aumentando rapidamente, confermando la tendenza degli già ultimi anni. Per molto tempo, le aziende si sono affidate a lavori manuali, ma cosa succede quando gli operatori non possono presentarsi ai loro turni? Al giorno d'oggi gli impianti di produzione stanno impiegando centinaia o migliaia di lavoratori, con grosse difficoltà nel garantire il distanziamento sociale. Questo scenario è ulteriormente peggiorato se si tiene conto della trasmissione asintomatica”.

“L’automazione – continua Turatti - non distruggerà il mercato del lavoro, ma lo ridisegnerà creando una forza lavoro più qualificata, attirando verso questo settore molti nativi digitali. Inoltre, una spinta più forte verso l'automazione non solo risolverà o mitigherà varie problematiche, ma fornirà vantaggi di riduzione dei costi su tutta la linea.”

In questi ultimi anni, il Gruppo si è posto all’avanguardia nello sviluppo di macchine progettate per l’Industria 4.0. “Nei modelli di ultima generazione, i componenti dei macchinari costituiscono la prima fase del processo di troubleshooting”, prosegue il manager. “Grazie all’uso intelligente delle tecnologie è possibile anticipare problemi potenziali senza incorrere in tempi d’inattività indesiderati. Ciò consente un risparmio notevole sugli interventi di manutenzione, nonché la possibilità di identificare – attraverso analisi mirate – la migliore configurazione per una macchina, ottimizzandone la produttività. Le nostre soluzioni sono sviluppate per fornire informazioni intelligenti decentralizzate che offrano funzioni diagnostiche ampliate fino al bordo macchina, contribuendo a una maggiore flessibilità e affidabilità del sistema”.


Alessandro Turatti in una foto d'archivio con il presidente della Repubblica Mattarella

In risposta alla pandemia, Turatti ha poi portato a termine e ottimizzato un progetto al quale lavorava da tempo: il servizio di supporto remoto potenziato. “Consente ai nostri tecnici di ispezionare macchinari e attrezzature a distanza attraverso la realtà virtuale, offrendo monitoraggio e analisi in tempo reale per il reporting avanzato delle macchine e la manutenzione preventiva", spiega. "La connessione remota è la cosa più prossima all’essere sul posto di produzione e consente ai nostri esperti di sentirsi come se fossero lì con il cliente. Con questa soluzione all’avanguardia, si può operare a distanza nelle aree di quarantena e nei Paesi in cui sono richiesti tempi di ingresso e requisiti di vaccinazione che richiedono molto tempo prima dell’ingresso".

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