Laimburg: «L'allergia al polline si cura mangiando mele»

Laimburg: «L'allergia al polline si cura mangiando mele»
Un team di ricercatori, coordinato dal centro di sperimentazione Laimburg, ha sviluppato all’interno del progetto AppleCare una terapia naturale, che permette di iposensibilizzare gli allergici al polline di betulla consumando mele
La terapia verrà presentata presso il Centro Laimburg mercoledì 4 dicembre 2019 alle 10 .

L’allergia al polline di betulla ha il suo picco tra marzo e aprile e colpisce una persona su cinque in Europa Centrale. Ogni anno si registra un chiaro incremento di questa percentuale, anche nel Tirolo e in Alto Adige. I sintomi più ricorrenti sono rinite e congiuntivite, prurito e lacrimazione, congestione nasale, affaticamento e mal di testa. Numerosi pazienti sono costretti a ricorrere a soluzioni farmacologiche per arginare i fastidi. Per poter iposensibilizzazare il proprio sistema immunitario, i pazienti devono farsi iniettare l’allergene in forma di preparato sintetico per diversi anni.  

Alla luce di questo scenario, l’obiettivo del progetto AppleCare era quello di sviluppare una immunoterapia naturale per curare l’allergia alla betulla. A tale scopo si sono riuniti gli esperti del centro di sperimentazione Laimburg, del reparto di dermatologia dell’azienda sanitaria dell‘Alto Adige, dell’istituto di chimica organica dell’Università di Innsbruck, e del reparto di dermatologia, venereologia e allergologia dell’Università di Medicina di Innsbruck. Alla base dello sviluppo della terapia sta la somiglianza strutturale tra l’allergene del polline di betulla e quello della mela e perciò la possibilità di iposensibilizzare il sistema immunitario e curare l’allergia, consumando quotidianamente mele.

All’evento nel quale verrà presentata questa terapia, saranno presenti anche l’assessore all’agricoltura della provincia autonoma di Bolzano Arnold Schuler, nonché un paziente che ha partecipato al protocollo terapeutico e che racconterà la sua esperienza. 

Il progetto AppleCare è stato finanziato dal fondo europeo per lo sviluppo regionale e da Interreg V-A Italia-Austria 2010–2020.

Fonte: Ufficio stampa centro di sperimentazione Laimburg