Pma, interesse per il kiwi giallo

Segnali di apertura al Made in Italy alla fiera di Anaheim (California). I commenti

Pma, interesse per il kiwi giallo
Segnali di apertura per il kiwi italiano, maggiore interesse per le varietà gialle: è quanto si è colto al Pma Fresh Summit International Convention & Expo, l’importante appuntamento ortofrutticolo a stelle e strisce che si è svolto venerdì e sabato al Convention Center di AnaheimPoche le presenze italiane: la rappresentativa più importante si è riunita attorno alla bandiera del Cso Italy e del progetto "Fresh-up your Life: Top-quality European Fruit & Veg” che ha messo insieme Apofruit con Origine Group, Ceradini, Jingold e Rk Growers. Alla rassegna californiana c’era poi Unitec. Oltre agli operatori dello Stato ospitante, significativa la presenza dei Paesi latino americani, dal Cile all’Argentina, al Perù, principali bacini di approvvigionamento Usa.



Il kiwi è decisamente il prodotto più interessante in chiave export per l’Italia “anche se - annota Renzo Balestri, responsabile dei mercati oltremare per Apofruit Italia - l'impressione colta nell’immenso spazio espositivo è che per gli americani sia un prodotto marginale, poco esposto e poco attenzionato in una rassegna che ha privilegiato soprattutto mele e frutta tropicale”.



“Rispetto al 2017, anno cui risaliva la nostra ultima apparizione - continua l’esponente di Apofruit Italia - abbiamo notato una maggiore apertura da parte degli operatori nordamericani, con più attenzione alla formulazione del prezzo; le aspettative sono abbastanza buone anche perché l’unica area produttiva degli Usa, quella della California, non ha volumi elevati e la qualità è inferiore al Made in Italy. Aumenta l’attenzione per le varietà gialle, in fase di espansione, che potrebbero rappresentare l’ariete per conquistare anche il mercato messicano, ora accessibile  al kiwi italiano: un’occasione da cogliere, anche alla luce del fatto che Francia e Grecia non hanno ancora la stessa opportunità. Ma dobbiamo iniziare a far conoscere il nostro prodotto”. 


“Una fiera molto ben organizzata nella quale si respira un’atmosfera di positività", aggiunge Stefano Pezzo, titolare di Cherry Passion e presidente di Fruitimprese Veneto, che ha visitato la fiera il primo giorno. 



"Gli agricoltori statunitensi, a differenza di quanto avviene in Italia, sono al centro della filiera, sono portati su un piatto d’argento, ottengono profitti e reinvestono, anche in ricerca, per trovare varietà nuove e arrivare sul mercato con prodotti di sempre maggiore qualità”.



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