MaruMango, l’innovazione tropicale in rosa

Agrumicoltura ed esotico, in Sicilia una convivenza sempre più stretta

MaruMango, l’innovazione tropicale in rosa
Agrumi e piante tropicali: sono sempre di più le aziende che decidono di affiancare queste diverse coltivazioni sui loro terreni e investire su frutti che prima arrivavano solo dall’estero. E spesso l’investimento economico iniziale viene ripagato in tempi brevi, come è successo all’azienda agricola Cupane Maria di Rocca di Caprileone in provincia di Messina, dove accanto alle piante di limone, arancio e clementine, trovano posto cinque ettari coltivati a mango biologico e avocado.



Artefice dell’ ‘innovazione tropicale’ dell’azienda è la trentatrenne Maruzza Cupane, figlia del proprietario Antonio, laureata in Scienze e tecnologie Agrarie e con un dottorato di ricerca in Frutticoltura Mediterranea. 
“Fortemente convinta dell’ area vocata ed economicamente conveniente che il nostro territorio rappresenta per questi frutti tropicali – spiega Maruzza - ho lavorato duramente per l’introduzione delle coltivazioni tropicali nella nostra azienda a conduzione familiare, che già dal 2005 produceva limoni, arance e clementine. Nel 2015 la partecipazione a un bando del Psr dal valore di 300 mila euro, ci ha permesso di destinare tre ettari alla coltivazione di avocado e due ettari al mango. E dopo qualche anno di sperimentazione, possiamo già raccogliere frutti dall’ottimo profilo qualitativo”.



L’investimento più importante è stato sulla tecnologia, quella della serra completamente automatizzata che protegge il mango dallo scirocco e dalle fredde temperature invernali, mantenendo condizioni di sviluppo ottimali. 
“L’utilizzo della copertura – spiega Maruzza - ci permette di ampliare notevolmente il calendario di coltivazione che, considerate sia le varietà precoci che quelle tardive, va da fine luglio a dicembre per una produzione totale che ad oggi si aggira su 1000/1200 chilogrammi ”.

La tecnologia della serra strizza l’occhio anche alla sostenibilità grazie ad un impianto di drenaggio basato sul riutilizzo dell’acqua piovana e dei residui dell’irrigazione. “Un sistema che allo stesso tempo ci permette anche di risolvere anche il ristagno idrico, uno delle maggiori problematiche per le coltivazioni in serra, oltre ai danni causati dai fitofagi” spiega Maruzza



L’avocado è invece coltivato in pieno campo per due ettari: la sua produzione va da metà ottobre fino a maggio e raggiunge i 1500 chilogrammi. “Valori su cui prevediamo un ampio margine di crescita, considerato che le piante sono ancora molto giovani e che hanno iniziato a produrre da poco” assicura Maruzza.



La commercializzazione di mango e avocado, attraverso il brand personalizzato MaruMango, passa principalmente attraverso il commercio online, tramite la pagina facebook dedicata (MaruMango - Maruzza Cupane). Non manca la vendita tramite la cooperativa Roccacoop di Rocca di Caprileone, oltre a piccoli volumi destinati alla grande distribuzione e ad alcuni clienti privati, come le gelaterie.

Nella speranza che altri fondi possano essere presto stanziati, Maruzza spera in futuro di ampliare le coltivazioni di mango e avocado e magari realizzare anche una vendita al dettaglio.

L’esperienza dell’azienda agricola Cupane Maria sembra confermare i trend di crescita del settore tropicale made in Italy (leggi qui per approfondire), destinato a crescere nei prossimi anni e ad incidere notevolmente sui comportamenti di consumo.

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