Coca Cola si beve Lurisia, Slow Food non ci sta

Acquisizione da 88 milioni di euro per acque e bibite alla frutta del gruppo controllato da Eataly

Coca Cola si beve Lurisia, Slow Food non ci sta
Coca Cola "si beve" Lurisia e Slow Food chiude la collaborazione con la storica azienda piemontese specializzata in acque minerali e bibite premium a base di frutta: il colosso di Atlanta, sempre più orientato a produzioni salubri, ha messo sul tavolo 88 milioni di euro per acquisire il gruppo controllato dal fondo d’investimento privato IdeA Taste of Italy, dalla famiglia Invernizzi e da Eataly Distribuzione. Nel paniere, le bevande ispirate a  ricette italiane con ingredienti rigorosamente Made in Italy: il chinotto della riviera Ligure di Ponente,  l’aranciata con estratto delle “arance del Gargano Igp”, l’aranciata Rossa con Moro, Tarocco e Sanguinello di Sicilia Igp, l’aranciata amara con il Melangolo di Puglia, oltre a limonata, gassosa e “Tonica”. 

L’acquisizione si concretizzerà a fine anno; gli accordi prevedono che Piero Bagnasco, attuale presidente e amministratore delegato di Lurisia e Alessandro Invernizzi rimangano nel consiglio di amministrazione dell’azienda “al fine di assicurare continuità di business”. Conosciuta anche come Acque Minerali, Lurisia è stata fondata nel 1940; la sede di Roccaforte Mondovì, in provincia di Cuneo, andrà di fatto ad aggiungersi ai quattro stabilimenti di Coca-Cola Hbc Italia presenti in Veneto, Campania, Abruzzo, Basilicata.



Il preannunciato passaggio di consegne non è andata giù a Carlo Petrini (foto sopra): la “sua” Slow Food, ha immediatamente comunicato di voler concludere la collaborazione con Lurisia che aveva sostenuto l’associazione culturale fin dal 2007 principalmente in veste di partner dei principali eventi, da Cheese a Slow Fish, fino al Salone del Gusto. 

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