La Camera dei deputati vieta le aste a doppio ribasso

Stop anche al sottocosto selvaggio. Ecco cosa prevede il Ddl approvato ieri

La Camera dei deputati vieta le aste a doppio ribasso
Aste a doppio ribasso. L'Ad di Conad, Francesco Pugliese, nei giorni scorsi chiedeva una legge per vietarle (clicca qui per leggere la nostra notizia). Il Governo lo ha subito accontentato con l'approvazione in prima lettura alla Camera dei deputati del disegno di legge 1549-A sulla tutela e la vendita di prodotti agricoli.

Il ddl, approvato ieri con 369 voti favorevoli, stabilisce infatti il divieto dell’utilizzo delle aste elettroniche a doppio ribasso per l’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari e prevede sanzioni fra i duemila e i 50mila euro per chi non lo rispetta. Nei casi più gravi, poi, l'attività commerciale può essere bloccata per 20 giorni. Inoltre viene posto limite all’uso indiscriminato del sottocosto, per garantire il giusto prezzo al produttore e tutelare i lavoratori del settore. Pratica che sarà consentita solo per i prodotti freschi e deperibili in caso di "invenduto o di operazioni programmate e concordate con il fornitore in forma scritta". Le norme approvate, per diventare legge, attendono ora il vaglio del Senato.

"Coop - si legge in una nota della catena - esprime la sua soddisfazione per la proposta di legge approvata alla Camera in merito alle aste a doppio ribasso e alla vendita sottocosto dei prodotti freschi e deperibili. Per quanto ci riguarda non abbiamo mai usato le aste al doppio ribasso praticate da altri competitor, che comprimono i fornitori e spesso danneggiano direttamente il lavoratore agricolo. Coop da anni ha propri codici che garantiscono l’eticità dei rapporti di fornitura anche attraverso ispezioni e controlli in campo ulteriori rispetto a quelli previsti per legge. Un esempio lampante è la sua campagna Buoni e Giusti sulle filiere ortofrutticole a rischio (800 fornitori coinvolti oltre 70mila aziende agricole), che è tuttora in corso e si sta intensificando in vista della stagione della raccolta del pomodoro".  



"Quanto alla pratica del sottocosto sui prodotti alimentari freschi e deperibili - dice ancora il documento di Coop - la proposta di legge è in linea con quanto da noi sostenuto in audizione, ovvero ne riconosce l’utilità in alcuni casi per limitare gli sprechi dell’invenduto e offrire un’opportunità di risparmio per i consumatori, sempre che incida sui margini del distributore e sia concordata con il fornitore. Il confronto tra le commissioni competenti e le organizzazioni interessate al tema ha prodotto un buon risultato a beneficio di tutti".

Commenti favorevoli arrivano anche dalle principali organizzazioni agricole. La Cia-Agricoltori italiani sottolinea che "le aste a doppio ribasso vanno considerate forme di concorrenza sleale perché travalicano le logiche di concorrenza, imponendo prezzi che nulla hanno a che vedere con il mercato. Questo meccanismo - continua Cia - rischia alla lunga di andare a discapito anche dei consumatori: agendo ripetutamente sul prezzo, si va di conseguenza a ridurre i costi di produzione, mettendo a rischio la qualità dei prodotti, nonché gli elevati standard sanitari che li caratterizzano. Ci auguriamo pertanto in tempi brevi l’approvazione della legge, introducendo eventuali elementi migliorativi in Senato. Questo provvedimento è molto importante anche in previsione del percorso di recepimento della direttiva europea sulle pratiche commerciali sleali, che deve essere effettuato non più tardi del 1° maggio 2021".

"Vanno bloccate le aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione e alimentano nelle campagne la dolorosa piaga del caporalato". E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’approvazione alla Camera della proposta di legge 1549-A. "Le aste al doppio ribasso provocano pesanti distorsioni e speculazioni aggravando così i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore, visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo - conclude Coldiretti - Le norme nazionali sono dunque importanti per completare il quadro normativo contro le pratiche sleali nel settore alimentare approvato a livello comunitario".

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