Ortofrutta Lidl alla nazionale di calcio, si scatena il dibattito

Gasbarrino: serviva proprio un discounter straniero? I big della Gdo dicono la loro

Ortofrutta Lidl alla nazionale di calcio, si scatena il dibattito
“Sarò un romantico ma, con tutti i fornitori di ortofrutta italiana che ci sono in giro, la nazionale proprio Lidl doveva scegliere come sponsor?”. La domanda provocatoria di Mario Gasbarrino anima il dibattito sul web: a poche ore dal debutto vincente delle azzurre ai mondiali di calcio femminili contro l’Austrialia, l’Ad di Unes chiede, e si chiede, su twitter e linkedin, perché uno strumento promozionale così importante sia finito in mano al discounter di origine tedesca. E fioccano le reazioni. 

“La mia - precisa Gasbarrino - non è una (velata) accusa a Lidl ma alla classe imprenditrice italiana: se nessuno è stato in grado di cogliere l’occasione è giusto che il Paese retroceda. Prendiamocela con noi stessi e non diamo la colpa ad altri”.

“Anch’io - interviene il presidente di Adm Giorgio Santambrogio - sono un romantico inca…to per questa situazione. In primis è un uso border line del loro marchio aziendale e poi è incredibile che nessuna azienda veramente italiana sia riuscita a fare un’offerta per tale sponsorizzazione”. 



“Trovo sconvolgente - commenta Massimo Lucentini, direttore generale Todis - che la nazionale di calcio italiana si sia fatta sponsorizzare da una multinazionale tedesca. Lidl Italia fa bene il suo mestiere ed ha le risorse economiche per farlo. Comunica freschi e italianità del brand. In effetti la country italiana ha sede in Italia…”.

“Uno spot - aggiunge Eleonora Graffione, presidente del Consorzio Coralis - che non fa onore al sistema Italia: spesso ci pariamo dietro inutili questioni competitive invece di osservare e migliorare le nostre attività”. E Stefano Scianamè, supply chain manager prodotto freschi di Auchan Retail rileva che “Lidl, da distributore discount non italiano, è riuscito a cambiar pelle e mimetizzarsi: ottimo marketing”.

Gasbarrino vede un futuro a tinte fosche per il Made in Italy: “Chiedo solo che, fra qualche anno, quando anche i supermercati come Lidl ci avranno invaso, nessuno versi lacrime di coccodrillo come è successo per Parmalat, Galbani, Parmigiano Reggiano etc.. Secondo me l’affare Auchan-Conad ci ha fatto stappare lo champagne troppo in anticipo!”. E aggiunge veleno in coda: “Mi ha sorpreso il silenzio dell'onnipresente  ministro dell’interno Matteo Salvini… Strano, visto che ci ha abituato a mettere il naso dappertutto…”.

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