Aiuti Ue alla frutta spagnola? Non ci sono le condizioni

Simona Caselli, presidente dell’Areflh commenta la richiesta avanzata da Ava-Asaja

Aiuti Ue alla frutta spagnola? Non ci sono le condizioni
“Il consumo stagnante di frutta estiva, dovuto alla primavera fredda, non è una motivazione sufficiente per poter richiedere all'Unione europea l'immediata attivazione delle misure di ritiro a sostegno dei produttori spagnoli". Così Simona Caselli, presidente dell'Areflh, Associazione delle regioni ortofrutticole europee ha commentato a Italiafruit News la richiesta avanzata da Ava-Asaja - organizzazione agricola valenciana, ndr - di sbloccare i ritiri dal mercato di pesche, nettarine e albicocche "con carattere di massima urgenza, per evitare che il disastro sia irreversibile" (clicca qui per leggere il nostro articolo di ieri).

La sollecitazione di Asa-Asaja appare "un po' strana" agli occhi della presidente di Areflh. "Finora la Regione di Valencia non si è mossa in via ufficiale - ci ha spiegato Caselli - Vedremo nei prossimi giorni se ci arriverà una loro istanza. In questi casi, poi, si devono sempre attivare anche le Op e Aop".


Simona Caselli, presidente di Areflh

"L'Ue potrebbe valutare di anticipare i ritiri solo in presenza di una domanda motivata”, ha ricordato ancora Caselli. “Non mi pare, però, che in questa fase ci siano le condizioni per farlo... la primavera fredda non basta come motivazione. Occorre poi dire che quando una richiesta di questo tipo viene portata da un solo Paese Ue, la probabilità di essere ascoltati è molto scarsa".

Per quanto riguarda l'Italia, la continua pioggia di quest'ultimo mese andrà sicuramente a condizionare la produzione disponibile di frutta estiva, a partire dalle drupacee. "È un bollettino di guerra la conta dei danni causati dal maltempo - ha specificato Caselli - Alcuni areali sono stati pesantemente danneggiati. Stiamo cercando di capire come andrà a finire...".

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