I 20 frutti con più vitamina A

La classifica fa emergere grandi opportunità per le produzioni italiane

I 20 frutti con più vitamina A
Vitamine, vitamine, vitamine... Da sempre questa parola suscita nelle persone un senso di benessere e freschezza, perché è risaputo facciano bene e perché vengono associate alla frutta e alla verdura. Ma suscitano spesso anche della curiosità. Spesso, infatti, si sente dire che le vitamine fanno bene, ma dove le posso trovare senza ricorrere agli integratori?
Nello stereotipo comune l'acido ascorbico (vit.C) è per antonomasia «LA» vitamina e come abbiamo già scritto (clicca per leggere «I venti frutti con più vitamina C») è contenuto in elevatissime quantità in frutti inaspettati, rispetto al percepito comune. Subito dopo la vitamina C c'è forte interesse anche per le vitamine B, E ma soprattutto per la A. Anche su questo micronutriente abbiamo già scritto, ma in riferimento agli ortaggi a maggior concentrazione (clicca per leggere «I 20 ortaggi con più vitamina A»). Oggi vogliamo porre l'attenzione sempre sulla vitamina A, ma sui frutti che ne contengono di più.



Da questa tabella, in cui sono riportati i primi dieci frutti con più vitamina A, è evidente la correlazione tra contenuto del micronutriente e il colore del frutto. Difatti l'arancione è l'elemento comune per i primi quattro frutti. In ordine decrescente per contenuto di vitamina A: melone, albicocca, kako e nespola. Del resto, se pensiamo agli ortaggi, la carota ha lo scettro nel ranking per questa vitamina ed anche in questo caso il colore arancione sottolinea la correlazione con il micronutriente. Seguono altri frutti con cromatismi della buccia, o dell'interno, vicini all'arancio (giallo, rosso e vie di mezzo).



Anche nei secondi dieci frutti il giallo/arancione è quasi sempre richiamato o nella buccia o nella polpa.
Veniamo adesso al tema della concentrazione. Abbiamo rapportato la quantità di vitamina A contenuta in ogni 100 grammi di frutto al fabbisogno medio giornaliero (considerando tutte le fasce di età) per uomini e donne. E' importante notare come 100 grammi di melone contribuiscano al 35% del fabbisogno medio per le donne e al 28% per gli uomini. Questo vuol dire che 250/300 grammi di melone (all'incirca 2-3 fette, in base alla grandezza del melone) possono apportare fino al 100% del fabbisogno giornaliero di vitamina A e non siamo troppo lontani se consideriamo le albicocche.

Chiudiamo osservando anche il contenuto calorico, visto che quando si vuole seguire un regime alimentare equilibrato è bene valutare sia micro e macro nutrienti assunti, ma anche il contenuto calorico per evitare di eccedere in questo. I primi due prodotti per contenuto di vitamina A, melone e albicocche, sono anche tra quelli con il contenuto di calorie minore, soprattutto nel caso del melone (34 su una media che supera le 50). Mentre se scendiamo alla terza posizione con il kako il contenuto calorico schizza a valori superiori alla media (70).
Buone notizie, allora, per la frutta italiana. Difatti se si guarda i frutti con più vitamina C, nelle prime tre posizioni si trovano prodotti che non hanno produzioni in Italia. Mentre se passiamo alla vitamina A i primi tre prodotti, ovvero melone, albicocca e kako, sono largamente prodotti in Italia (si pensi solo che l'Italia è il secondo produttore europeo di melone).
Per cui, considerando l'interesse del consumatore verso la vitamina A e l'elevato contenuto di questi prodotti, sarebbe possibile stimolare i consumi puntando su questa caratteristica.

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