Agrumi, dalla Spagna meno pressione sul mercato europeo

Una parte significativa della produzione valenciana sarà destinata all'industria

Agrumi, dalla Spagna meno pressione sul mercato europeo
Non facciamoci ingannare dai numeri: quest'anno la Comunità Valenciana, la principale regione agrumetata della Spagna che concentra più del 50% della produzione nazionale di agrumi, potrà disporre di una raccolta superiore del 23% rispetto all'anno precedente. La variazione, seppur degna di nota, è comunque poco significativa, perché la stagione 2017/18 è entrata negli annali della storia valenciana come l'annus horribilis dell'agrumicoltura. Molto più importante è invece il confronto con il 2016/17, annata di produzione normale. Un confronto che evidenzia come la raccolta si ridurrà dell'1,5% in questa stagione. 

Insomma, la produzione sarà leggermente inferiore ai livelli standard. Ma occorre anche considerare, come spiega l'Associazione agricola Ava-Asaja, che "quest'anno una parte significativa dei volumi sarà destinata all'industria di trasformazione, in quanto risulta danneggiata da grandinate o da insetti in forte diffusione (ad esempio: Chaetanaphothrips orchidii) e non presenta calibri significativi".

Quest'ultimo aspetto dovrebbe quindi favorire uno sviluppo positivo dei prezzi per i frutti immessi dagli operatori commerciali nel mercato europeo del fresco. Sappiamo infatti che la Spagna è il maggiore esportatore globale di prodotti agrumicoli, distribuendo circa un quinto di tutti gli agrumi venduti nel mondo (fonte: Comitato di gestione degli agrumi spagnoli), in particolare in tre mercati europei: Germania, Francia e Regno Unito.

Danni da grandine

"La situazione produttiva è equilibrata - sottolinea Cristóbal Aguado, presidente di Ava-Asaja - ed è quindi necessario fare appello al rigore e alla professionalità di tutti gli attori coinvolti nel processo di negoziazione, per evitare tentazioni speculative. Le condizioni sono propizie se facciamo le cose nel modo giusto".

L'Associazione tiene poi a ricordare che "la siccità estiva ha ridotto i volumi di produzione di altri tipi di frutta e verdura che competono direttamente con gli agrumi spagnoli nei mercati europei. In questo modo - conclude - l'interesse dei compratori per le arance e i mandarini spagnoli dovrebbe incrementare, così da colmare il gap lasciato da altri prodotti".
 
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