Inflazione, aumenti per frutta e verdura

Inflazione, aumenti per frutta e verdura
“A giugno 2018, secondo le stime preliminari dell’Istat, continuano a crescere su base annua i prezzi al consumo di prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,8%), che fanno registrare un incremento pari al doppio dell’andamento generale dell’inflazione”. Lo sottolinea la Copagri sulla base di comparazioni di dati statistici, diffuse in seguito alla pubblicazione dei dati provvisori dell’Istat.

“Un forte aumento, sempre a giugno 2018 su base annua, si registra per i prezzi al consumo dei prodotti che fanno parte del cosiddetto carrello della spesa, con i beni alimentari sugli scudi (+2,9%), per i quali si rilevano aumenti più marcati per quelli non lavorati (+3,4%) che per quelli lavorati (+2,4%)”, evidenzia la Confederazione sempre sulla base di dati Istat, precisando che “tra i beni alimentari spiccano gli incrementi, sempre su base annua, dei prezzi di vini da uve (+6,3%), pasta secca, fresca e preparati di pasta (+6,6%), vegetali freschi (+4,6%) e frutta fresca (+7,8%)”.

“Nonostante questi incrementi, particolarmente sensibili per uva, pasta e ortofrutta, i produttori agricoli continuano a essere penalizzati dall’allargamento della forbice tra i prezzi all’origine e i costi produttivi e di gestione delle aziende, che incidono in maniera significativa sul reddito del settore primario”, sottolinea il presidente della Copagri, Franco Verrascina.

“Bisogna continuare a lavorare affinché i produttori agricoli possano beneficiare del trend che vede i prezzi dei prodotti alimentari crescere più della media; il settore primario non ha bisogno e non chiede assistenzialismo, ma vuole politiche di sviluppo che consentano una più equa ripartizione del reddito all’interno della filiera”, conclude Verrascina.

A spingere il carrello della spesa sono gli aumenti dei prodotti alimentari rispetto allo scorso anno, anche per effetto del clima impazzito con gelate e grandine che hanno fatto sparire quest’anno dagli alberi un frutto su quattro, dalle albicocche alle ciliegie, dalle pesche alle nettarine fino alle susine. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’andamento dei prezzi a giugno. Il maltempo ha provocato –sottolinea la Coldiretti – oltre mezzo miliardo di danni nelle campagne con gelo, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate che si sono succeduti colpendo a macchia di leopardo la Penisola dall’inizio dell’anno.

L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – aggiunge la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo. Il 2018 - conclude la Coldiretti - si classifica nei primi cinque mesi al terzo posto degli anni più bollenti in Italia dal 1800 in cui sono iniziate le rilevazioni con una temperatura superiore di 1,34 gradi rispetto alla media storica mentre la primavera è stata segnata dalla caduta del 21% di precipitazioni in più, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.

Fonte: Copagri e Coldiretti